La rivolta dei reduci dall’Irak: «Hanno decorato gli imboscati»

Proteste via internet contro il governo: «Nessun encomio a chi ha rischiato la vita»

Rabbia, malumori, frecciate pesantissime dirette ai vertici delle forze armate con tanto di nomi, cognomi e fatti che dimostrano come una bella fetta di militari pensa che il sangue e sudore sputato nelle missioni all’estero più ostiche, come l’Irak, non sia stato giustamente riconosciuto. In pratica sono stati decorati alti ufficiali o parenti del pezzo grosso, che spesso hanno servito nella logistica o in un comando tagliato fuori dalla prima linea, mentre i ragazzi che rischiavano la pelle in missione finiscono nel dimenticatoio.
Ieri è stato pubblicato un invito-appello sul sito www.paginedidifesa.it, messo in piedi da Giovanni Bernardi, un ex ufficiale che per primo ha raccolto il malumore dei militari. Il destinatario è nientemeno che il generale Fabrizio Castagnetti, neo-capo di stato maggiore dell’esercito. Bernardi scrive: «Mi rivolgo direttamente a lei per segnalarle “Iraq decorazioni” un forum su internet che contiene oltre 500 interventi di militari incavolati come bestie e più di 21mila contatti. A qualcuno è andato il sangue alle stelle riscontrando che il proprio ardimento non è stato ricompensato come invece lo è stato per chi non si è rivelato proprio un ardito», continua Bernardi senza tanti giri di parole.
A Nassirya i nostri ragazzi hanno rischiato la pelle e talvolta ammazzato chi gli sparava addosso. «Questi soldati ora sono delusi dalla risposta dello Stato maggiore, che - secondo loro - non ha considerato appieno il significato e il valore della loro storia». I più feriti nell’orgoglio sono i lagunari, ma sono in molti nelle forze armate che, secondo Pagine di Difesa, starebbero rimuginando di abbandonare la divisa. Castagnetti viene invitato ad andare a fare visita al reparto che si espose a Nassirya per ascoltare le rimostranze dei lagunari.
L’«ammutinamento» via internet è iniziato in sordina lo scorso anno, poi è esploso. Condor, uno dei militari che ha partecipato al forum di protesta, scriveva: «Qualcuno potrebbe spiegarmi come mai sono già state conferite alcune decorazioni ai generali Spagnuolo, Alexitch, Chiarini, Dalzini, mentre nulla è stato ancora dato a coloro che hanno combattuto, ufficiali, sottufficiali e truppa». Alcune decorazioni agli alti gradi sono meritate, ma i veterani dall’Irak si chiedono in un messaggio di posta elettronica inviato al Giornale perché «sono stati decorati ufficiali logistici che non sono mai usciti dal compound di Mittica», una delle nostre basi in Irak. Inoltre si indignano per la croce d’argento al merito al tenente colonnello Manuel Cecchi, cugino di secondo grado dell’ex capo di stato maggiore dell’esercito, «per essere stato tranquillo a Prizren (Kosovo, ndr), al sicuro, come vice capo di stato maggiore».


Gli uomini che hanno preso d’assalto i ponti di Nassirya, occupati dagli estremisti sciiti, protestano perché l’esercito ha invece premiato chi se ne stava nel lontano comando italiano all’aeroporto di Bassora. Una pezza è arrivata in giugno con la medaglia d’oro al valore alla bandiera di guerra del reggimento Lagunari Serenissima, lo stesso del giovane Matteo Vanzan ucciso a Nassirya.

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