Si spacca la giunta Vincenzi sul problema rom nella nostra città. Mentre, da un lato, l'assessore alla sicurezza, Francesco Scidone, vuole tolleranza zero verso chi delinque, dall'altro, l'assessore alle politiche abitative, Bruno Pastorino, ritiene che finché i romeni non rovineranno le case che sono state affidate loro dal Comune di Genova, non sarà possibile prendere provvedimenti. Fra le due posizioni, il sindaco, ancora una volta, sceglie l'annuncio. E lo fa con l'ambasciatore della romania, Victor Razvan Rusu, seduto al suo fianco, in occasione della visita alla città. «Non ho affrontato i temi strettamente genovesi - dice la Vincenzi - Quello dei rom è un problema europeo, ed è a Bruxelles che va affrontato». E nel frattempo? «Studieremo, in accordo con la Romania, dei sistemi di transito abitativo». Partendo dal punto fermo che chi delinque va perseguito, come qualsiasi altro cittadino europeo, «come cittadini europei - continua il sindaco - hanno diritto di scegliere di non tornare nel loro paese e di restare nomadi». Marta Vincenzi, però, dice basta ai campi sovraffollati, dove non ci sono condizioni di vita dignitose. Sì, invece a strutture di transito, dove verranno eseguiti - almeno secondo le intenzioni - maggiori controlli su chi va e chi viene. Perché di restare, sempre secondo le intenzioni, non se ne parlerà più. Potranno invece, rom e romeni, tornare in Romania. «Il nostro stato è cambiato, stiamo diventando una democrazia, deve essere chiaro per tutti - spiega l'ambasciatore romeno - Abbiamo bisogno di forza lavoro per circa 27mila posti vacanti».
Sarà compito dell' Agenzia per i rom di Bucarest consegnare questionari e materiale informativo perché i nomadi scelgano di tornare in patria dove li aspettano un lavoro e una casa. Ma quando qualcuno fa osservare al console che i rom guadagnano più con l'elemosina nelle nostre strade di quanto non potrebbero guadagnare tornando a casa, il console non può fare altro che ammettere: È vero».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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