RomaRebus-Roma. Da una parte Spalletti ed un futuro ancora da decifrare, dallaltra la società giallorossa e i suoi corteggiatori, sbarcati allombra del Cupolone con lintento di strappare ai Sensi il più caro bene di famiglia. Il tutto nella cornice di una stagione giunta ai rintocchi finali e non ancora certa di poter affidare a Totti e compagni il sesto posto, ultimo pass utile per lEuropa League. A Trigoria regnano dubbi e incertezze, dunque. E anche ieri, come nei giorni scorsi, sono apparsi striscioni contro la proprietà: «La contestazione non finirà, Rosella Sensi bla bla bla». Come dire: contro il Catania sarà ancora sciopero del tifo. Una sola certezza detta legge alla vigilia di Roma-Catania: quella che esprime il tecnico toscano. «Se il mio futuro dipende da un cambio di proprietà? No, solo da ciò che voglio fare io. E di questo parlerò con il presidente. Ho letto della sua fiducia e mi fa piacere. Convocazioni anticipate non ne ho avute, ma se arrivassero risponderei volentieri...».
Daltronde in questi giorni, il massimo dirigente è impegnato in ben più intricate beghe societarie. E proprio ieri il club di Trigoria, tra le righe di una nota ufficiale, ha confermato linteresse della cordata rappresentata da Vinicio Fioranelli. Cordata che sarebbe pronta ad investire, nellacquisto del club, una cifra inferiore ai trecento milioni di euro, nonostante la Roma confermi di non «aver ricevuto direttamente o indirettamente nessuna offerta». In realtà stando a quanto riportato dallagenzia Asca - ci sarebbero gli sceicchi degli Emirati Arabi a lavorare dalla Germania per la messa a punto di una cordata in grado di garantire i fondi per lacquisto della Roma. Cordata che sarebbe composta dallo stesso Fioranelli, dalla famiglia Flick, da un fondo svizzero, da una misteriosa società italiana e da un fondo libico che garantirebbe i finanziamenti. Ipotesi a caccia di conferme o smentite.
Ai più ottimisti verrebbe da dire: siamo alla stretta finale. Nonostante Rosella Sensi continui a rassicurare tifosi e addetti ai lavori, promettendo investimenti sul mercato che possano rilanciare le ambizioni di un gruppo alle prese con un debito di oltre 270 milioni di euro nei confronti di UniCredit. Il tutto mentre i due pretendenti al trono, attualmente in corsa verso un sogno chiamato Roma, si contendono la posta in palio e aspettano un sì da Villa Pacelli. Già, perché a duellare con il team-Fioranelli, cè sempre laltro gruppo rappresentato dal re dellindustria farmaceutica Angelini e dai Caltagirone, pronti a scendere in pista per costruire il nuovo stadio.
«Quando ho parlato con la famiglia Sensi mi è stata rinnovata lintenzione di rimanere precisa Spalletti - e mi è stato detto che non esistono situazioni che permettano di prendere in esame una cessione». Anche per questo Spalletti vira verso il match con gli etnei: «Dobbiamo raggiungere il sesto posto».
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