È arrivato subito laffondo di Paolo Leon, presidente dellAgenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici capitolini. È arrivato all'inizio della presentazione della relazione annuale sullo stato dei servizi e sullattività svolta nel periodo 2007-2008, in unaula Giulio Cesare ieri gremita.
Unanalisi completa, quella dellAuthority, dei principali settori che compongono il sistema dei servizi pubblici del Comune di Roma: mobilità, servizi energetici, illuminazione pubblica, igiene urbana. «Molti contratti di servizio - spiega il presidente - sono scaduti o sono molto lunghi nel tempo. I comitati di controllo misti comitato/azienda spesso non sono efficaci e non inviano i rapporti sullandamento delle attività. Lesternalizzazione di molte attività comunali ha condotto a un allentamento del controllo del Campidoglio sulle attività delle municipalizzate. Ma il controllo è necessario anche di fronte alle liberalizzazioni più spinte».
Quindi Leon snocciola i dati più rilevanti del rapporto: un sistema della mobilità «non privo di criticità» - come si legge nella sintesi - caratterizzato da una forte incidenza nelluso delle autovetture, con un tasso di motorizzazione di 70 veicoli ogni 100 abitanti (rispetto alla media nazionale di 60) e da costi unitari che crescono più dei ricavi unitari (13,5 per cento contro 9,9). Con unofferta di trasporto pubblico locale che dal 2001 è aumentata del 7,3 per cento a fronte di una modesta riduzione degli autoveicoli privati (-2,5).
Buone notizie invece sul fronte taxi (licenze aumentate del 29 per cento rispetto al 2005), dellofferta culturale (alto il livello di soddisfazione degli utenti) e dei servizi idrici (costi, tariffe e qualità dellacqua). Meno buone, invece, sul versante delligiene urbana: «Mandiamo in discarica ancora troppi rifiuti rispetto alle altre città, commenta il presidente dellAuthority - tanto che la percentuale è stata del 78 per cento nel 2006 e del 74 nel 2007, ndr -. La raccolta differenziata è ancora bassa e cè una forte insoddisfazione da parte dellutenza per i servizi di spazzatura delle strade e la raccolta rifiuti».
Negativo anche il quadro legato alle pari opportunità: nelle aziende del comune di Roma le donne sono solo il 22 per cento dei 26.084 lavoratori.
Chiusura affidata al sindaco Gianni Alemanno: «Il rapporto deve essere loccasione per avviare una grande operazione di trasparenza - spiega il primo cittadino - per migliorare il rapporto tra tasse da pagare e servizi resi allutente. LAgenzia deve diventare un organismo penetrante al servizio del cittadino».
«Il nostro obiettivo - continua Alemanno - è rinnovare i contratti di servizio scaduti e ristrutturare le 81 società della holding del Comune di Roma, non solo nellottica di ridurre i costi, ma anche per offrire ai cittadini servizi più efficienti, strutture più snelle e meno barocche».
Una ristrutturazione, quella delle municipalizzate, che verrà presentata già il 30 settembre nel piano di rientro dal deficit che il sindaco dovrà presentare al Consiglio dei Ministri.
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