Una striscia di vittorie lunga sei partite tra campionato e Champions. La Roma è in salute, sta facendo un recupero straordinario in serie A, ma attenzione a non mollare la presa. Spalletti mette in guardia la sua squadra: niente distrazioni oggi allOlimpico contro il Cagliari. «Sarebbe un sintomo di presunzione se pensassimo di vincere senza fare sforzi e la presunzione è il peggior nemico che si possa avere nel mondo dello sport - dice il tecnico giallorosso -. Il Cagliari nelle ultime giornate ha fatto bene, ha gli stessi punti nostri. Hanno forza e hanno corsa e hanno Daniele Conti che sa fare tutto in campo, mica come il padre (ride, ndr). È un giocatore completo: sa contrastare, impostare, sa fare gol. Cè da essere bravi».
Pizarro recuperato in extremis, fuori Brighi per squalifica e gli infortunati Taddei e Aquilani che si rivedranno nel 2009. E modulo vecchio ormai in soffitta. «Quello nuovo lo possiamo sostenere anche senza Brighi e Taddei - sottolinea Spalletti -. Giocatori come Riise, Cassetti e Cicinho possono benissimo fare linterno di centrocampo». Alla fine però il prescelto potrebbe essere proprio il cileno, nonostante i problemi alla schiena («si sta allenando per ritrovare la totale condizione ma ha tali qualità e tecnica che riesce a sopperire anche ad alcune mancanze», precisa Spalletti) con lalternativa di Cassetti interno e Cicinho in difesa. Potrebbe invece essere sacrificato il francesino Menez a favore di Vucinic. Che se impiegato festeggerebbe le 100 partite in giallorosso.
Il periodo di crisi della Roma è ormai un brutto ricordo, si guarda avanti con fiducia. E si parla anche di possibili ritocchi a gennaio. Luciano Spalletti è però chiaro: dalla società vuole altro. Dallo stadio di proprietà fino alla piscina coperta a Trigoria, passando dai rinnovi dei contratti di quei giocatori «che si sono rimboccati le maniche nei momenti di difficoltà, che hanno tirato fuori la Roma da questi momenti e che hanno pedalato forte», e pure dei dirigenti. Il tecnico rivolge quasi un appello alla società. «Prima del mercato servono altre cose. Il rinnovo dei contratti, dare forza a chi deve fare rispettare la società e le sue regole. Un contratto giusto per i direttori, perchè loro fanno rispettare le situazioni che riguardano la squadra. Noi dobbiamo capitalizzare e avere delle cose nostre. Lo stadio di proprietà va bene, pur impoverendo linvestimento dal punto di vista tecnico. E poi Trigoria deve aprire le porte agli sportivi della Roma, ci vuole una tribunetta dove ogni tanto li possa ospitare e farli stare a contatto con i giocatori. Le nostre strutture devono essere complete, nessun tecnico o giocatore deve avere degli alibi. Dobbiamo completare il nostro parco attrezzature, servono per fare funzionare meglio i giocatori. Ad esempio una piscina coperta per lavorare, perchè i giorni dopo queste partite ravvicinate diversi giocatori non riescono ad allenarsi. Hanno ematomi, problemi di stanchezza fisica e avere un mezzo per farli allenare dà beneficio alla rieducazione».
I giocatori vanno curati, ma anche premiati: «Alcuni calciatori sono stati fondamentali, i Tonetto ad esempio, ma anche quelli che devono rinnovare il contratto, e molti di loro fanno parte di quel gruppo partito tre anni fa e che ha determinato che adesso ci sia questa attenzione verso i risultati della Roma.
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