Roma

Roma-Manchester, timori e polemiche

Una partita che ne contiene tante. La sfida di stasera all’Olimpico tra Roma e Manchester United non è solo l’andata dei quarti di finale della Champions League. Ma anche la più importante partita degli ultimi anni all’Olimpico, l’ennesima invasione della capitale da parte di tifosi stranieri (con conseguenti timori di ordine pubblico) e soprattutto il risveglio di un pregiudizio anti-italiano che proprio non rimpiangevamo. Quello scatenato dalla lettera inviata dal Manchester United ai suoi tifosi e pubblicata sul sito www.manutd.com, nella quale la società britannica ha dipinto ai suoi fan Roma come una città pericolosa. Un «decalogo» che non è piaciuto proprio a nessuno. Né al sindaco Veltroni, che ha parlato di «infortunio pericoloso, perché sono cose che possono alimentare un clima non positivo». Né al capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Michele Baldi, che agli autori del degalogo della vergogna ricorda «i versi di un grande poeta latino che molti anni fa scrisse “tu non vedrai nessuna cosa al mondo maggior di Roma”. Ne regalerò una copia a colui che, dimenticando la grande storia, la cultura, la tradizione, la capacità di accoglienza della capitale del mondo, ha scritto cose che non appartengono a Roma».
Da Manchester dopo aver gettato il sasso hanno nascosto la mano. Sir Alex Ferguson, manager della squadra, ha parlato di prassi per ogni trasferta, subito smentito da un tifoso dei Reds. Nella lettera peraltro si fa capire che le informazioni rese sono frutto di un incontro con la polizia romana. Peccato che il prefetto Achille Serra caschi dalle nuvole: «Smentisco nella maniera più categorica che le forze dell’ordine si siano incontrate con gli addetti del Manchester e che avrebbero detto loro di non andare in determinati luoghi - ha detto Serra -. Non c’è dubbio che c’è sempre stata tra squadre inglesi e italiane una difficoltà nella gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica. Il compito di tutti noi è quello di rasserenare gli animi e abbassare i toni. Lettere di questo genere operano esattamente nel modo contrario e rischiano di provocare incidenti». Poi Serra rassicura tutti: «Il numero delle forze dell’ordine sarà adeguato all’importanza dell’evento». E ammette: «Ho molto più timore per stasera (ieri sera, ndr) perché i tifosi stranieri la passeranno in giro».
Tifosi che dovranno restare a secco. Per la prima volta, infatti, è stato disposto il divieto di vendita da asporto di bevande alcoliche e superalcoliche. Un divieto in vigore dalle 12 di oggi alle 3 della notte e che vale per tutta la città e in ogni esercizio commerciale, ristorante o bar. «Il questore a sua volta ha emanato una ordinanza alle forze dell’ordine perché ci sia accurato controllo su questo divieto soprattutto su eventuali abusivi», garantisce il prefetto. Di sicuro questa misura ha fatto molto arrabbiare i commercianti. «È un provvedimento esagerato e assurdo - dice furioso Marco Trimani, titolare di una delle più celebri enoteche di Roma, in via Goito -. Nella settimana di Pasqua, quando la gente prepara il pranzo della domenica e acquista regali, noi praticamente dobbiamo chiudere. Se uno esce da noi con una bottiglia di Brunello di Montalcino rischia di vedersela sequestrare».
Infine preoccupazioni anche sul fronte biglietti. Ieri il deputato di An Fabio Rampelli ha presentato un’interrogazione ai ministri Amato e Melandri sui casi di bagarinaggio anche on line dei tagliandi che dovrebbero essere nominali.

«Oltre a vietare gli striscioni e i fumogeni - accusa Rampelli - questo governo si impegni anche attraverso controlli più rigidi agli ingressi, a far rispettare le norme che già esistono».

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