Roma nelle mani della Lazio: parenti serpenti

Prima lo choc e lo sconforto, poi l’orgoglio. «Tutti a Parma» e la sfacciata speranza nella sportività della Lazio. I tifosi della magica non ci stanno a far da triste contorno alla lunga festa biancazzurra. Che si concluderà domenica sera con una bella grigliata in riva al mare (previsto bel tempo) o, in alternativa, con una capatina all’Olimpico per uno stage sull’Inter di Josè Mourinho. Per ammirare modulo, disposizioni e forse Balotelli. Che dire, c’era da aspettarselo. È tutto un proliferare di nuovi interisti nella colorita mattinata degli speaker radiofonici di fede biancazzurra che, sin dalle prime ore della mattina, danno voce alla rabbia biancazzurra. Il bersaglio è Totti e il suo pollice verso. «Così impara. E adesso c’ha pure er coraggio de chiede aiuto a noi - protesta un tifoso dai microfoni di Radio Incontro -. Ma nun se vergogna ’sto qua?. Domenica tutti a tifare Inter!» Tifosi che hanno già annunciato buone azioni. «Domenica regaleremo il nostro abbonamento agli interisti, nostri amici. Se lo meritano dopo questo splendido campionato, noi tanto siamo salvi, un punticino contro l’Udinese e il gioco è fatto...». E così fino a sera, con la convinzione che nessun giocatore della Lazio si assumerà mai la responsabilità di battere Julio Cesar, «sarebbe costretto a vivere con la scorta per due anni...». La strategia diventa ufficiale sul sito di Ledesma: «Domenica avete la possibilità di salvare una stagione - scrive un tifoso - dovete perdere contro l’Inter e poi tutti a festeggiare sotto la Nord con il pollice verso. Certe cose non si dimenticano, mi auguro che voi abbiate buona memoria. Non deludeteci!». Di parere opposto naturalmente il presidente Lotito: «Ma quale sconfitta, ma quali regali - ribatte - vinceremo, perché dobbiamo ancora salvarci». Insomma, Lotito fino in fondo.
Nell’altra sponda batosta e lacrime costringono i tifosi della Roma a far finta di niente e ad annunciare per sabato pomeriggio la calata a Parma. La delusione fa meno audience, si sa, e i supporter della Roma ieri mattina hanno preferito un generale silenzio radiofonico. Dopo 24 risultati utili consecutivi in campionato si poteva prevedere una sconfitta. Il tam tam racconta di una tifoseria che si è svegliata con la speranza di un incubo. E invece la Roma è di nuovo sotto l’Inter, dopo una rincorsa memorabile. E così c’è chi si arrende e non aderisce all’appello lanciato da Ranieri e chi, magari dopo una notte insonne passata a vedere e rivedere le immagini della sconfitta, ha deciso che il calcio è pazzo e tre giornate di campionato sono ancora abbastanza per sperare di colmare una differenza di due punti.
Di sicuro c’è che nessuno ha dato addosso alla squadra, protagonista di una stagione da incorniciare. C’è solo qualche voce fuori dal coro che riesce anche a vedere in Totti il punto debole della squadra, ma basta un minimo accenno di un solo ascoltatore che si scatena la difesa a oltranza del capitano. «Qui ci si dimentica troppo in fretta di tutto», dice Andrea che temeva una reazione del genere. «Ieri dopo la partita ci siamo guardati in faccia con i miei amici e abbiamo detto: adesso qualcuno se la prenderà con Totti e così è successo». La piazza è triste, qualcuno se la prende con l’arbitro Damato, ma al contrario degli anni precedenti in pochi addossano la sconfitta alle scelte del direttore di gara di Barletta. Ieri squadra al riposo, a Trigoria tutto tace.

I tifosi però sono pronti a ricominciare, comunque per stare vicini alla squadra. C’è già la fila per acquistare i biglietti di Parma e questa è la risposta che vuole Ranieri, dalla squadra, ma anche dai tifosi. La speranza non costa niente.

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