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Roma o Milano, chi vince? È la vera sfida ai fornelli

Diversi i pareri dei direttori delle guide. La Capitale è più estesa, sotto la Madonnina si respira un'aria cosmopolita

Maurizio BerteraSi mangia meglio a Milano o a Roma? Nell'intramontabile derby tra le due capitali, su ogni fronte, questo è un tema tra i più dibattuti che anima tavolate di amici e blog dell'ultima generazione. C'è una risposta indiscutibile? Ovviamente no, ci sono troppe variabili al di là dei gusti personali che influenzano il giudizio. A partire dalla differente superficie e popolazione: Roma è sette volte più estesa e ha il doppio di abitanti rispetto a Milano, parte da una base di locali e clienti (e non abbiamo considerato i turisti) superiore. Questo non vuol dire per forza avere tanti posti gourmet ma la selezione aiuta a crearli. Al tempo stesso, Milano ha una marcia di più per chi ama il genere sui locali di tendenza e gli etnici: vocazione storica sul primo fronte e capacità imprenditoriale sul secondo. Detto questo, non potevamo che affrontare il tema consultando le quattro guide che «classificano» i locali, ognuna con il proprio sistema. I numeri contano più dei luoghi comuni e li potete confrontare. Ma noi abbiamo voluto anche ascoltare chi conosce bene le tavole capitoline e milanesi. Partiamo da Enzo Vizzari, direttore responsabile delle Guide dell'Espresso. «Sulla fascia alta e medio-alta, gli ultimi due anni hanno dato a Milano il primato ma su quella media e medio-bassa è ancora inferiore a Roma, pur chiedendo generalmente un biglietto più alto. È questione di un pubblico diverso, vedi per esempio la grande attenzione meneghina alla cucina etnica dove non c'è partita rispetto alla Capitale». Per un romano doc come Giancarlo Perrotta, curatore delle guide del Gambero Rosso, è tempo di smontare qualche leggenda. «La Capitale è ancora in vantaggio ma se continua il trend, in un paio d'anni, Milano la supererà commenta anche perché sono convinto che da noi i ristoratori siano meglio del pubblico, ancora poco preparato. Pure sulle trattorie regionali, preferisco Milano alla mia città che non può tenere il passo sul livello dei fuori porta». «Come esperienza mangereccia' trovo Roma spesso più divertente di Milano e lo dice un milanese commenta Alberto Schieppati, direttore del mensile Artù - però ho la sensazione che la Capitale abbia dato il meglio sino ai primi anni Duemila: ora anche le famose trattorie stanno declinando per qualità e ospitalità. Milano è in crescita, ha una visione internazionale». Mentre le guide concordano che il posto n.1 a Roma sia la «corazzata» Pergola di Heinz Beck, si dividono all'ombra della Madonnina. Per la Michelin, i due stelle sono Aimo e Nadia, Sadler e Cracco; per il Gambero Rosso il nuovo Seta e Berton sono a quota 90/100; per l'Espresso comandano Cracco e Berton. «Roma sta tentando di sprovincializzarsi, grazie a nuovi talenti, e vuole creare quel pubblico di tendenza, che le è sempre mancato mentre a Milano muove tutto - dice Carla Icardi, direttore del mensile Grande Cucina e comunque ritengo che non potrà mai seguirla su certi aspetti».

Morale? Le guide danno un verdetto favorevole alla Capitale, in modo più netto della nostra personalissima percezione. Ma, siamo milanesi e quindi l'ultima affermazione potrebbe essere di parte

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