Massimo Malpica
da Roma
Con 207 milioni di euro incassati nel 2005, Roma è al primo posto nella riscossione delle multe elevate per infrazioni al codice della strada. Gran parte dei tributi incamerati dal Campidoglio proviene da divieti di sosta, mancato pagamento del ticket nei parcheggi, violazione della Ztl, transito su corsie preferenziali: una criticità mal gestita diventa paradossalmente loccasione di una colossale fonte di reddito per la giunta Veltroni. Il tutto arrotondato con la tariffazione a tappeto dei parcheggi, le famigerate «strisce blu». Ma Roma vanta un altro record: è tenuta costantemente sotto controllo da telecamere, autovelox, vigili urbani e dai cosiddetti «ausiliari del traffico», specialisti nellelevare contravvenzioni. Le telecamere sono ovunque: fisse, mobili, montate sulle auto della polizia municipale. Sono 52 quelle del sistema «Iride» ai varchi della Ztl. Altre, da due mesi, controllano le corsie preferenziali. Lultimo arrivato è l«autovelox da semaforo» sulla lunghissima via Cristoforo Colombo, oltre a 52 severissimi «occhi» mobili per il controllo della doppia fila, delle soste vietate e delle violazioni ai divieti di circolazione. Con buona pace della privacy e dellobbligo di contestazione immediata delle infrazioni. Il sindacato dei vigili Ospol ha denunciato invano «la tendenza dellamministrazione Veltroni a incrementare a dismisura lutilizzo di telecamere, creando una sorta di sistema di tassazione indiretta per lautomobilista romano che contribuisce così ad alimentare il circolo virtuoso/vizioso delleconomia capitolina». Basti pensare che nella sola Ztl, secondo i dati dellAtac, (lAgenzia per la Mobilità del Comune di Roma subentrata alla Sta travolta dagli scandali) ogni giorno in media 5.000 automobilisti entrano senza permesso e vengono multati per 65 euro. Il che significa 325mila euro di introiti quotidiani per le casse comunali. Senza considerare il sabato (quando comunque la Ztl è attiva nel pomeriggio e di notte) e la domenica, ogni anno lincasso sale a 85 milioni di euro. Altra gabella estesa fino al mare di Ostia, come si diceva, sono gli 83mila posti auto circondati dalle strisce blu, che arriveranno a 130mila entro il 2010. Il costo è di un euro lora, ma in alcune zone si paga fino alle tre di notte. Veltroni aveva provato a imporre il dazio di un «abbonamento» anche per la sosta dei residenti, salvo poi fare macchina indietro sullonda dellindignazione popolare. Poco importa al Campidoglio che sulla legittimità delle «strisce» siano stati sollevati dubbi dalla Cassazione che ha ribadito lobbligo per i Comuni di istituire parcheggi non a pagamento nelle zone in cui i sindaci impongono il ticket per la sosta. Lamministrazione capitolina ha eluso il «pericolo» includendo tutte le zone a «strisce blu» tra le aree che derogano allobbligo ricordato dalla Suprema Corte. E così Roma si ritrova coperta al 100%, con ben 2.600 strade e piazze «di particolare rilevanza urbanistica». Anche un altro ostacolo è stato dribblato: le strisce blu per legge non possono essere «a raso», cioè disegnate togliendo spazio alla carreggiata. Così, dopo aver perso un bel po di ricorsi di automobilisti, ecco linvenzione ingegnosa del Campidoglio: far lievitare i marciapiedi agli incroci, in modo da dare lapparenza che i posti auto tra i due bordi a «becco di pappagallo» siano protetti da uninsenatura e non «rubati» alla strada. Daltronde, a Roma le strisce blu sono come il maiale: non si butta via niente, nemmeno i ritagli. Così è frequente che le aree di sosta a pagamento si spingano ben oltre i cinque metri di «rispetto» dagli incroci previsti dal codice per lasciare libera la visuale, per «strappare» un altro paio di posti tariffati. Risultato: sono oltre 20 i milioni di euro incassati ogni anno grazie al «blue business», nonostante An abbia denunciato nel 2005 lalto tasso di evasione dei ticket, capace di erodere fino a 16 milioni di euro lanno di potenziali guadagni.
Per legge, il Campidoglio avrebbe dovuto reimpiegare parte degli introiti nel miglioramento della strade, nel potenziamento della segnaletica, in interventi per la sicurezza. E, già che cera, magari avrebbe potuto costruire nuovi parcheggi. Lunica iniziativa presa è stata lidea delle «strisce rosa» dedicate alle donne incinte e alle neo mamme.
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