Roma - Dopo tanti interrogativi, qualche dibattito e fiumi di opinioni, la risposta è arrivata: domenica la Roma non potrà contare sui propri tifosi. L’Osservatorio per le manifestazioni sportive, che ha acceso il semaforo verde alla trasferta degli interisti a Parma (ritenuta non a rischio), ha blindato Catania e imposto il veto ai sostenitori giallorossi. Decisione che non è stata accolta nel modo migliore. Resta ancora una flebile possibilità: l’Osservatorio, infatti, si riunirà ancora domani «per vedere se sarà possibile tornare sulla decisione presa», ha affermato il presidente Felice Ferlizzi. Insomma, il clima è già infuocato e, comunque vada, non si prevede una vigilia serena per la squadra capitolina. Un quadro dalle tonalità scure. Gli umori degli ultrà del Catania, palpabili sui loro blog, sono chiari: in rete circolano il nome dell’albergo dove dovrebbe alloggiare la Roma e l’invito, rivolto a tutti i sostenitori, a passare la notte fuori all’hotel per cantare e tenere sveglia la squadra. Non mancano, poi, gli insulti al presidente della Lega Matarrese e l’invito agli ultrà giallorossi a rimanere nella capitale per evitare «guai peggiori». Ai loro “rivali”, gli etnei, non perdonano le coltellate andate in scena il 20 gennaio scorso fuori dall’Olimpico. Messaggi duri anche per Spalletti e i giocatori, ritenuti “colpevoli” del 7-0 rifilato al Catania nello scorso campionato e un invito al neo sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a «farsi gli affari suoi».
Una situazione che spinge alla massima attenzione. Non sarà facile ribaltare le decisioni prese dall’Osservatorio e anche per questo, l’amministratore giallorosso Rosella Sensi, ha prontamente contattato il presidente della Lega per «chiedere tutela» e lanciare chiari segnali. Segnali che non si sono fatti attendere e che sono parsi ai catanesi più “scottanti” della lava dell’Etna. «I tifosi della Roma devono poter andare a Catania», ha tuonato Matarrese. Tra l’altro, lo stesso Matarrese, ha telefonato al sindaco di Roma, Alemanno, sollecitandone un intervento immediato in grado di far chiarezza sulla spinosa vicenda. «Non accettiamo disparità - ha ribadito Matarrese - perché una decisione di forza creerebbe una rottura: e non vorrei rompere i rapporti con l’Osservatorio. Nessuno mette in dubbio le difficoltà di ordine pubblico, ma vanno governate: le forze dell’ordine hanno la forza per farlo». Lo stesso presidente della Figc, Abete, ha confermato: Parma-Inter e Catania-Roma debbono essere trattate nella stessa maniera.
Un input che non trova terreno fertile in terra isolana. Il Questore di Catania, Michele Capomacchina, strizza l’occhio alla decisione. «Così i problemi di ordine pubblico saranno meno impegnativi, ma bisognerà comunque tenere alta l’attenzione». Sulla stessa linea il Prefetto Giovanni Finazzo. «Dal punto di vista sportivo è un peccato, ma esisteva la reale possibilità di scontri».
Al festival delle opinioni, si è distinta, soprattutto per fede romanista, più che per buon senso, la senatrice del Pd, Paola Binetti. «La trasferta dei tifosi romanisti non sarebbe un esodo biblico e quello del Viminale mi pare un eccesso di prudenza che falsa la corsa scudetto. Una decisione imperdonabile impedire ai sostenitori il viaggio a Catania per l’ultima giornata di campionato. Senza il tifo, alla Roma viene a mancare un incentivo emotivo fortissimo. Stiamo parlando di 2000 persone facilmente identificabili, non è certo la calata dei barbari. Secondo me la Roma vincerà sicuramente a Catania, ma nel caso non dovesse vincere, quelli che hanno preso questa decisione, come vivrebbero la responsabilità di averla privata dell’apporto del suo pubblico?».
Anche Maria Sensi, moglie del patron Franco, esprime la sua idea. Ma i toni sono ben diversi.
«Ho paura se i nostri tifosi vanno a Catania: di sicuro mio figlio non ce lo manderei». E, infatti, i tifosi romanisti stanno pensando ad una diversa destinazione: tutti a Parma. «Se non possiamo tifare a favore tifiamo contro».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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