Cronaca locale

Bimbo venduto a turisti da rom. Rapito dalla madre, ora in fuga

Della donna sarebbe stato rinvenuto solo il telefono cellulare. Poco probabile, per gli inquirenti, che qualcuno la stia ospitando, potrebbe già essersi allontanata da Roma

Bimbo venduto a turisti da rom. Rapito dalla madre, ora in fuga

Il padre rom aveva tentato di venderlo ad un turista di Ostia per ottenere denaro in cambio di prestazioni sessuali: salvato da finanzieri ed agenti, il bambino di soli 3 anni era stato ricoverato in ospedale per via del suo grave stato di denutrizione e disidratazione, ma da qui è stato portato via dalla madre durante una delle sue visite. Un episodio grave che ancora non è stato risolto, con la 19enne che è riuscita a far perdere le proprie tracce.

I fatti risalgono alla scorsa domenica 26 luglio, quando il padre del piccolo aveva avvicinato un bagnante sul lungomare Amerigo Vespucci di Ostia per proporre lo squallido affare. Allarmato dalla situazione, quest'ultimo aveva contattato immediatamente le forze dell'ordine, recandosi al vicino Lido del Finanziere per denunciare quanto accaduto.

A bloccare il 25enne, che nel frattempo si era allontanato dal posto tenendo sempre per mano il piccolo, salvo abbandonarlo per darsi alla fuga tra i tettucci ed i cofani delle auto in sosta, i finanzieri di Ostia e gli agenti del commissariato Lido.

Feroce la resistenza del rom, che aveva aggredito gli uomini in divisa. Neppure una volta fermato a terra, tuttavia, si era mostrato collaborativo con agenti e militari: in evidente stato confusionale, non aveva fornito alcuna informazione utile sul minore.

Quest'ultimo, fortemente impaurito, oltre che in preoccupanti condizioni di denutrizione e disidratazione era stato trasferito in ambulanza all'ospedale Grassi di Ostia e qui ricoverato e tenuto sotto osservazione. Dopo qualche ricerca gli inquirenti erano riusciti a risalire alla madre, anch'essa di etnia rom. La 19enne Samantha aveva così spiegato quella vicenda: "Mi fidavo di mio marito. Mi aveva detto che avrebbe portato il bambino a fare una passeggiata e sarebbe tornato presto. Invece ha cercato di vendere nostro figlio. Non ho mai sospettato nulla, non immaginavo le sue intenzioni, già altre volte erano usciti insieme da soli". Queste le dichiarazioni rese agli investigatori, che le avevano concesso la possibilità di far visita al bimbo. Approfittando di un'occasione favorevole, la rom ha portato via il piccolo dal nosocomio, ed è ora ricercata in tutta Italia: c'è il sospetto che la donna si sia già allontanata da Roma.

L'episodio si è verificato proprio in quella struttura in cui si sarebbe dovuta garantire la sua sicurezza, oltre che cure adeguate. Spinta dalla volontà di non perdere il bambino, destinato a una casa famiglia dopo che a lei ed al marito era stata tolta la patria podestà, la 19enne ha agito in pieno giorno, verso le ore 11 dello scorso 11 agosto. Nonostante le restrizioni anti-Covid, a causa delle quali c'è una maggiore rigidità nel controllo degli ingressi per le visite, la donna ha potuto agire indisturbata. Giunta nel reparto di pediatria, ha avvolto il figlio in una coperta e si è allontanata di corsa. Dopo aver varcato un'uscita secondaria, ha raggiunto l'esterno superando una recinzione, trovata divelta.

Il bambino viveva in una condizione di profondo disagio e degrado, non solo a causa delle condizioni fisiche precarie emerse in ospedale, ma anche per gli evidenti problemi comportamentali, la difficoltà a parlare e le fobie nel rapportarsi col prossimo.

Le ricerche della fuggitiva e del bimbo, di cui si occupa il pool diretto dal pm Antonio Verdi e dal collega Francesco Cascini, sono partite immediatamente. A iniziare dai campi rom della zona di Roma, come la Monachina e Castel Romano, pur essendo poco probabile che la 19enne abbia deciso di restare e nascondersi. Gli inquirenti propendono per l'ipotesi fuga, ecco perchè i controlli nelle ferrovie e per strada.

Stando a quanto riportato da Dagospia, il cellulare della rom, accusata di sequestro di persona aggravato, è stato ritrovato ad Ardea, ma questo sarebbe l'unico indizio utile al momento.

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