Cronaca locale

Bimbi a scuola tra l'immondizia, l'allarme del garante per l'Infanzia: "Situazione intollerabile"

Tantissime le segnalazioni in diversi quartieri della Capitale sui cumuli di immondizia davanti a scuole e asili. E il garante dell'Infanzia scrive al Campidoglio: "Salvaguardare il diritto alla salute dei minori"

Bimbi a scuola tra l'immondizia, l'allarme del garante per l'Infanzia: "Situazione intollerabile"

Davanti alla scuola dell’infanzia I sei colori di Ugo, di via Tigrè, i bambini sono costretti ad entrare nelle aule turandosi il naso. Il rientro a scuola in questo asilo del quartiere Trieste è stato funestato dall’emergenza rifiuti. I cumuli di immondizia lunedì scorso hanno letteralmente sbarrato la strada alle mamme, costrette a fare lo slalom con i passeggini per aggirare una catasta di sacchetti, cartoni e rifiuti ingombranti. “Due giorni fa il marciapiede era invaso, tanto che non si poteva accedere da questo lato della strada”, racconta una di loro.

Dopo le segnalazioni, l’ingresso del plesso scolastico è stato liberato dall’assedio dell’immondizia. Ma i cassonetti, ad un giorno di distanza dall’intervento, strabordano di nuovo. Il tanfo che proviene dai bidoni è nauseante. “Se siamo preoccupati per la salute dei nostri figli? Certo che sì”, è il coro unanime dei genitori che transitano davanti alla scuola. Il timore per gli effetti che il pattume lasciato a macerare al sole può avere sui più piccoli è stato espresso anche dal Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Lazio, Jacopo Marzetti, che nei giorni scorsi ha chiesto alla sindaca, Virginia Raggi, al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e ai vertici di Ama “l’apertura di un Tavolo urgente, che possa affrontare in maniera definitiva l'emergenza, al fine di salvaguardare il diritto alla salute e alla scuola delle persone di minore età”.

“I diritti alla salute e all’igiene sono garantiti a livello costituzionale”, ha ricordato l’autorità, che giudica “quindi intollerabile che davanti alle scuole ci siano dei rifiuti”. Le promesse del Campidoglio e della municipalizzata che si occupa della nettezza urbana in fatto di pulizia e decoro, almeno davanti alle aree sensibili come scuole e ospedali, sembrano essere state disattese. Da ogni quadrante di Roma si moltiplicano le segnalazioni. A Monteverde i cassonetti davanti all’Istituto Comprensivo di piazza Forlanini sono infestati di topi, mentre il parco giochi di Largo Claudio Fermi, lungo viale dei Colli Portuensi, è incorniciato da secchioni stracolmi. Sempre nel quartiere Trieste, invece, i bidoni davanti all’elementare Giuseppe Mazzini tracimano di spazzatura e cattivo odore.

“Quando passiamo qui davanti i bimbi hanno la nausea e ogni tanto vediamo passare anche qualche topolino”, dice una nonna. “Cerchiamo di passare alla larga – le fa eco un’altra – è un’indecenza, per giunta davanti ai luoghi frequentati dai più piccoli”. “Vedere i bambini entrare e uscire da scuola in queste condizioni non è un bello spettacolo”, commenta una mamma. Un altro genitore fa appello alla sindaca: “Faccia il suo dovere”. Ma in questa settimana, secondo le stime dell’Ama, a causa del funzionamento parziale degli impianti, potrebbero rimanere fuori dal ciclo di smaltimento circa 500 tonnellate di immondizia.

“Malgrado gli slogan del Campidoglio la città è ripiombata, come era prevedibile, nell’emergenza”, accusa Holljwer Paolo, consigliere del II Municipio che nei giorni scorsi ha ricevuto le denunce dei genitori di via Tigrè. “La sindaca ancora non ha trovato un piano alternativo – annota – evidentemente la Raggi e Zingaretti sono troppo impegnati nella spartizione delle poltrone in vista del nuovo accordo tra Pd e M5S in Regione per confrontarsi con i problemi reali”. “L’anno scolastico si è chiuso con una situazione disastrosa sul fronte dei rifiuti, con la riapertura qualcosa è migliorato ma c’è ancora molto da fare”, spiega il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma e Lazio, Mario Rusconi.

“Non è solo questione di cattivo odore, ma anche della presenza di animali attirati dalla spazzatura”, chiarisce, ricordando come in questi mesi critici in molti si siano rivolti proprio ai dirigenti scolastici per chiedere di intervenire con la chiusura degli istituti nei casi più a rischio. “La competenza – spiega – è del sindaco e dell’autorità sanitaria”.

L’appello è quindi alle Asl per “monitorare le condizioni dei cassonetti davanti alle scuole, ed agire di conseguenza nel caso in cui si ravveda un rischio per la salute dei bambini e dei lavoratori”.

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