Cronaca locale

"Poca manutenzione". Ecco le cause dei roghi dei bus a Roma

Per la Procura di Roma 14 persone rischiano adesso di andare a processo in quanto responsabili del rogo di alcuni bus Atac che sono bruciati per la scarsa manutenzione

"Poca manutenzione". Ecco le cause dei roghi dei bus a Roma

Per la Procura di Roma sono 14 le persone che rischiano adesso di andare a processo in quanto responsabili del rogo di alcuni bus Atac che sono bruciati per la scarsa manutenzione tra il gennaio e l'agosto del 2019. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, si tratterebbe di funzionari di Atac, responsabili sia delle riparazioni che del parco mezzi, o anche delle officine. I pubblici ministeri Mario Dovinola e Francesco Dall'Olio hanno firmato a loro carico una richiesta di rinvio a giudizio con l'accusa di incendio colposo.

Chi rischia il processo

A rischiare di finire a processo sarebbero Giovanni Macchiaverna, responsabile della struttura Manutenzione Veicoli, Federico Mannini, responsabile della struttura Ingegneria manutenzione gomma, che aveva il compito di controllare i veicoli e monitorare le prestazioni, Giuseppe Licata, coordinatore dell'area Pianificazione fabbisogni attività manutentive e analisi guasti, Saverio Antonino Franco, coordinatore dell'area Gestione tecnica del parco veicoli, Angelo Flammini, responsabile della struttura Officine centrali, Maurizio Aloisi, coordinatore del Nucleo gomme, Laura Simeone, responsabile della struttura Ingegneria manutenzione gomma, difesa dal legale Giuseppe Falvo.

Secondo l’accusa, e anche per il responsabile dell'officina Tor Pagnotta, Renato Chietini, questo avrebbe provocato le fiamme che hanno bruciato un bus immatricolato nel 2006. I pubblici ministeri hanno tenuto a sottolineare nel capo di imputazione che, nel 2018, non sarebbero stati presi in considerazione alcuni episodi allarmanti, tra i quali perdite d’olio e principi d’incendio. Come si legge negli atti, nonostante ciò “il mezzo veniva reimmesso in servizio”. Viene inoltre sottolineato che il rischio "veniva spostato sugli utenti”.

Non erano state verificate le funzionalità del mezzo

Anche il responsabile della manutenzione nello stabilimento alla Magliana, Giuseppe Legittimo, risulterebbe essere sotto inchiesta. A Legittimo sarebbe contestato di essere tra i responsabili del rogo di un mezzo immatricolato nel 2013, con alle spalle 453.588 chilometri. Il mezzo era andato in fiamme a maggio, in via Portuense, ed era finito addosso a due vetture parcheggiate. Il motore dell’autobus era stato sostituito da poco, ma sembra che la causa dell’incendio fosse stata “una perdita di fluido infiammabile dal circuito idraulico del motore dell'idroventola”.

Secondo quanto affermato dall'accusa, non erano state verificate le funzionalità del mezzo prima che questo venisse rimesso su strada. Sotto inchiesta ci sarebbero anche Saverio Antonino Franco, coordinatore dell'area Gestione tecnica parco veicoli, e Gian Marco Procaccianti, responsabile della manutenzione dello stabilimento di Grottarossa, ai quali viene invece contestato il rogo verificatosi il 21 agosto in via Cassia. I dipendenti della municipalizzata dei trasporti avrebbero usato“reiteratamente” dei pezzi di ricambio “usati ed usurati, ricavati da veicoli in attesa di rottamazione”.

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