Cronaca locale

Estintori di emergenza sull’autobus: fumo invade via Tiburtina

Sul posto i vigili del fuoco e i tecnici di Atac per verificare le condizioni dell’autobus. Nessun passeggero è rimasto ferito o intossicato

Estintori di emergenza sull’autobus: fumo invade via Tiburtina

È l’ennesimo caso. L’ennesima volta che un autobus Atac resta fermo, immobile, per le trade romane. Nessuna fiammata questa volta. Non si tratta di un incendio che incenerisce il mezzo. Come tante volte è già successo. Ma tanta paura si è sprigionata dalle anime dei passeggeri e dei passanti quando una nube di fumo ha invaso parte della via Tiburtina, all’altezza del civico 520, nel tardo pomeriggio del 29 gennaio.

Il motivo è riconducibile all’ennesimo guasto di un bus, questa volta uno della flotta della linea 163. A dare l’allarme, facendo scendere i passeggeri a bordo, è stato l’autista. Immediatamente i presenti sono scesi, qualcuno ha anche rischiato di cadere credendo di trovarsi difronte a un Flambus. Scherzi che fa la paura. Ecco che cosa è accaduto. Per cause ancora da accertare si sarebbe attivato l’estintore automatico del bus Atac per un probabile malfunzionamento interno, scaricando così la polvere che ha successivamente generato la nube nella zona di Casal Bertone.

Verificato che si era trattato di un guasto tecnico, la vettura è rientrata con le sue ruote in rimessa. Tornerà presto in circolazione. Sul posto sono comunque intervenuti anche i vigili del fuoco, allertati dai passanti. Nessuno è rimasto ferito o intossicato. Ritardi, guasti, corse saltate, poca manutenzione, poca pulizia. Incendi. Quasi 60 casi nell’ultimo anno. È la lista dei problemi di Atac, l’azienda dei trasporti romana, che ogni giorno fa viaggiare sulle strade della capitale solo il 63% dei bus che ha a disposizione.

Nel deposito di Grottarossa, uno dei più grandi alla periferia di Roma, si trovano, immobili, decine di autobus parcheggiati che non saranno più messi in circolazione. Sembra di essere in un cimitero fatto di lamiere e ferro. Dai mezzi sono stati sottratti pezzi di ricambio riutilizzabili per rattoppare altri bus. In questo modo si formano vetture ibride, nel senso che sono composte da pezzi che appartengono a diversi mezzi di cui è impossibile censire le condizioni reali o prevedere quando vadano sostituti.

La carta di identità degli autobus incendiati a Roma non riporta sempre la stessa data di nascita. Prendono fuoco i mezzi più vecchi (tra i 12 e i 17 anni), ma anche quelli con appena tre anni di età. La maggior parte dei mezzi incendiati viene distrutta dalle fiamme, una minima parte riporta solo dei danni. E i mezzi guasti si aggiungono a quelli che non possono più circolare per le strade di Roma. Ieri solo l’ultimo caso ed è stata una fortuna che il bus sia tornato “con le proprie gambe” alla rimessa. Pronto per essere rattoppato e subito buttato in strada.

A macinare migliaia di chilometri: almeno fino al prossimo guasto.

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