Cronaca locale

Falsa coca e chiamata al 112: così è stato ucciso il militare

Confessa il killer del carabiniere, ma restano alcuni punti oscuri. Dietro il delitto una strana storia di spaccio e degrado

Falsa coca e chiamata al 112: così è stato ucciso il militare

Nella storia del carabiniere ucciso a coltellate a Roma c'è finora solo una certezza: Mario Rega Cerciello è morto svolgendo il suo lavoro e cercando di sventare quella che credeva una "classica" rapina.

Ieri sera, dopo una giornata sotto torcho, alla fine uno dei due ragazzi americani ha confessato l'omicidio. Ma la vicenda che ha portato all'orrendo delitto non ha ancora contorni ben definiti. Quello che si sa è che il Rega Cerciello e che il collega Andrea Varriale sono intervenuti in borghese dopo che un uomo aveva denunciato al 112 il furto di un borsello e un telefono. Pensavano di impedire il cosiddetto "cavallo di ritorno" e recuperare la refurtiva, ma si sono trovati davanti due ventenni pronti a tirar fuori un coltello e ad ammazzare.

Il furto

Pare che la notte tra giovedì e venerdì i due cittadini americani abbiano acquistato droga da un italiano a Trastevere. Accortisi che quella che gli era stata venduta come cocaina era banale aspirina, però, avrebbero deciso di derubare il pusher. A quel punto avrebbero in qualche modo contattato la banda di spacciatori, forse per una bravata, forse per una ritorsione. Difficile pensare a un'estorsione e a microcriminalità, dal momento che i due risiedono in un prestigioso hotel di lusso.

La chiamata al 112

Di certo il furto del telefono sembra far andare in panico il pusher che, nonostante una refurtiva all'apparenza di poco valore, rischia di essere identificato come spacciatore e chiama il 112 per denunciare la rapina. Cosa aveva nel cellulare e nel borsello di così prezioso? Sta di fatto che racconta ai carabinieri di essere stato contattato dai ladri che chiedono soldi per restituirgli tutto. I militari a quel punto predispongono l'uscita di due uomini in borghese, affiancati da due pattuglie di supporto (che malauguratamente sarebbero arrivate troppo tardi).

L'incontro e l'accoltellamento

All'appuntamento vanno Cerciello e Varriale. Si trovano davanti i due ragazzi, scoppia una colluttazione, uno di loro estrae il coltello a serramanico e colpisce il primo otto volte. Il secondo carabiniere nel frattempo cerca di bloccare l'altro americano.

Sarà lui a fornire l'identikit: uno biondo, chiaro di carnagione e con le meches, l'altro - quello che ricorda di più - dalla pelle olivastra e tratti somatici che lo fanno scambiare per un nordafricano.

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