Giallo sulla morte di Antonella e Lorena: stavano fuggendo?

Il padre delle due ragazze non crede al semplice incidente: "Antonella (la ragazza alla guida, ndr) non era una sprovveduta. Qualcuno l’ha messa in agitazione”

Giallo sulla morte di Antonella e Lorena: stavano fuggendo?

Il papà di Antonella e Lorena, le due ragazze di 23 e 19 anni morte in un incidente stradale la notte dello scorso sabato, verso le 5.30, a Roma, teme che le sue figlie stessero fuggendo da qualcuno. Luis Flores, giornalista boliviano, ha raccontato a Repubblica:“Mia figlia Antonella non era una sprovveduta. Qualcosa o qualcuno l'ha messa in agitazione. Sono certo che non ha potuto fare tutto da sola. Ha accelerato invece di premere il freno, ha perso il controllo della macchina. Qualcuno inseguiva l'auto o ha evitato un animale?”.

Antonella guidava bene

Il padre ha poi lanciato un appello a chiunque possa essere stato testimone di quanto avvenuto quella tragica notte: “Chiedo a chiunque abbia visto qualcosa quella notte in via Cilicia di contattare la polizia locale. Vogliamo sapere cosa è successo. È escluso, per me, che Antonella abbia avuto un colpo di sonno. Era una ragazza svelta e brava alla guida”. Le due sorelle stavano facendo ritorno a casa dopo aver partecipato a una festa di laurea al Monkey bar di San Paolo. La loro macchina si è accartocciata contro un platano di via Cilicia uccidendo le due giovani. Alla guida dell’auto, una Peugeot 307, c’era Antonella, la sorella maggiore, che ha preso con una ruota il marciapiede e questo avrebbe fatto volare la macchina a più di due metri d’altezza, sull'albero.

I corpi delle ragazze sono quindi rimasti incastrati tra le lamiere della vettura. Nel luogo dove si è verificato il tragico incidente più volte i cittadini avevano fatto segnalazioni perché la strada porta i guidatori a spingere sull’acceleratore. In passato era anche stata richiesta l’installazione di alcuni dossi per cercare di limitare la velocità delle auto che transitano in quel tratto stradale. Tra l’altro, nonostante la pericolosità del pezzo di strada, non vi sono telecamere di sicurezza né autovelox.

Il giornalista padre delle due vittime ha spiegato che “all'indomani di quanto successo il dolore è ancora più grande. Perché fino a ieri pensavo fosse un incubo, adesso invece è tutto reale. Sto facendo una mia piccola indagine su quel sabato sera”. L’uomo ha anche scoperto un particolare riguardante quella notte: prima di prendere la via Cilicia le figlie hanno accompagnato a casa un amico. Il ragazzo in questione è sceso in via Ostiense. Dopo la fermata, le ragazze hanno deciso quale percorso fare per tornare a casa, a Centocelle. Alle 4.44 Antonella ha messaggiato alla mamma: “Stiamo tornando a casa”.

Il Papà: "C'era del sangue sull'asfalto"

Il papà ha raccontato di aver “parlato con gli amici delle mie figlie che sabato erano alla festa. Antonella e Lorena hanno fatto un brindisi, forse con prosecco o brandy. Non lo so. Ma non avevano esagerato nel bere, mi hanno raccontato gli amici. Ma aspetto l'autopsia per sapere anche questo. Sull'asfalto abbiamo notato del sangue a 200 metri prima dell'impatto. Forse un animale sulla carreggiata colpito dall'auto? O qualcuno che inseguiva le mie figlie e è rimasto ferito in un tamponamento?”. Sono tante le domande che l’uomo continua a porsi per cercare di trovare un motivo per quelle due morti assurde. Per il momento il Gruppo VI di polizia locale ha consegnato i primi atti alla procura.

L’unica telecamera che c’è è però rivolta verso il cancello di una villa e non può quindi essere utile agli investigatori. Forse nei prossimi giorni verrà disposta una perizia sul telefonino di Antonella. Ogni dettaglio, anche quello apparentemente più insignificante, può essere utile.

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