Cronaca locale

"Vi dico perché ho nascosto il cadavere in valigia"

Alma Reale, 39 anni, è stata denunciata per occultamento di cadavere. Avrebbe nascosto il corpo senza vita del fidanzato in una valigia abbandonata in strada

"Vi dico perché ho nascosto il cadavere in valigia"

"Avevo paura che non mi facessero più rivedere mio figlio, per questo ho subito pensato di nascondere il cadavere di Luca nella valigia e di farlo sparire almeno fino al giorno di visita nella casa famiglia dove si trova il mio bambino". Alma Reale, 39 anni, è ancora in stato confunsionale quando confessa agli agenti della Squadra Mobile e del IV Distretto di Roma di aver infilato il corpo senza vita del fidanzato in un trolley abbandonato poi in strada. "Giovedì dovevo rivedere il mio bambino - ha spiegato nel corso dell'interrogatorio -ma se la polizia avesse scoperto il cadavere in casa o indagato per la droga temevo che mi sarebbe stato portato via per sempre". La donna è stata denunciata a piede libero per occultamento di cadavere.

Il ritrovamento choc

A segnalare la presenza di una valigia sospetta in piazza Federico Sacco, al quartiere Pietralata di Roma, è stato un autista Atac pressappoco alle ore 7 del mattino. Stando a quanto riferisce Il Messaggero, l'uomo avrebbe notato "uno strano bustone nero avvolto dallo scotch per pacchi e da una tenda" già alle 4.45, quando aveva cominciato il turno. Ma poi, all'alba, avrebbe realizzato che si trattasse di un cadavere. Sotto choc, ha allertato immediatamente la polizia. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti, di Sant' Ippolito e anche quelli della polizia Scientifica che hanno isolato il luogo e avviato le indagini.

La scia di sangue

Gli agenti hanno notato la presenza di una scia di sangue intermittente sull'asfalto e, nello specifico, lungo il percorso che da Piazza Federico Sacco giunge in via Bellardi: l'hanno seguita. Si sono fermati al civico 12, tra i palazzi in cortina dell'Alter, dove hanno rilevato le ultime tracce ematiche. Uno dei condomini ha riferito loro che, durante la notte, c'era stato un gran trambusto nell'appartamento al secondo piano, quello di Alma Reale. I poliziotti hanno bussato alla sua porta per chiederle spiegazioni. Poco dopo, negli uffici del commissariato del IV distretto, la confessione agghiacciante.

"L'ho nascosto perché avevo paura"

"Avevo paura che non mi facessero più rivedere mio figlio, per questo ho subito pensato di nascondere il cadavere di Luca nella valigia e di farlo sparire almeno fino al giorno di visita nella casa famiglia dove si trova il mio bambino", avrebbe spiegato la 39enne. La sera dell' 8 aprile, Alma era stata denunciata dai carabinieri della stazione Santa Maria del Soccorso per abbandono di minore: si era dimenticata il figlioletto di 2 anni nella Fiat Panda parcheggiata a pochi metri da casa. E, considerati i suoi problemi di tossicodipendenza, il bambino era stato affidato temporaneamente ai servizi sociali."Se la polizia avesse scoperto il cadavere in casa - ha raccontato - o indagato per la droga temevo che mi sarebbe stato portato via per sempre".

Cosa non torna

Dai primi accertamenti cadaverici, sembrerebbe che la vittima - già nota alle Forze dell'Ordine per reati di spaccio e contro il patrimonio - sia morta alcuni giorni prima per una overdose da inalazione di crack, eroina e oppiacei. Sul corpo dell'uomo non sarebbero state riscontrate ferite compatibili con la dinamica di un omicidio. Fatto sta che, da quanto avrebbero riferito alcuni testimoni, il rapporto tra Alma e il fidanzato sarebbe stato molto violento. Lo scorso giovedì, gli agenti erano intervenuti nell'appartamento al civico 12 di via Bellardi per sedare l'ennesimo litigio coniugale culminato con il lancio di una bottiglia in vetro. Al momento, la 39enne è stata denunciata a piede libero per occultamento di cadavere.

Ma c'è un dettaglio che non torna agli inquirenti: come ha fatto Alma, donna dal fisico minuto, a trasportare un uomo di oltre 100 chili fino in piazza Federico Sacco? Ha avuto un complice? Resta il mistero e, forse, qualche dubbio di troppo da chiarire.

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