Cronaca locale

Lavori stradali, stop all’anomalia dei finti controlli: appalto delle verifiche a ditte esterne

Nella Capitale le imprese che tappavano le buche erano le stesse che dovevano giudicare il lavoro svolto

Lavori stradali, stop all’anomalia dei finti controlli: appalto delle verifiche a ditte esterne

Ci sono voluti quasi sei anni per eliminare una pratica burocratica paradossale e rendere legittimo un procedimento che, fino a questo momento, faceva acqua da tutte le parti. È stato finalmente assegnato l’appalto di verifica ai lavori stradali a una ditta diversa da quella che le opere di rifacimento e di riqualificazione le realizzava. Era stato il commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca, arrivato dopo la fine della consiliatura del sindaco Ignazio Marino, nel 2016, ad accorgersi dell’anomalia. Le imprese che tappavano le buche erano le stesse che dovevano giudicare il lavoro svolto. Era evidente che i controlli erano finti e ciò era sotto gli occhi di tutti.

Tronca decise di risolvere la questione, ma le pastoie della burocrazia avevano imbrigliato sia il commissario sia l’ex sindaco Virginia Raggi che pure ci aveva provato a dare il via libera al nuovo bando. Adesso, quando nessuno più ci sperava, come riporta il quotidiano Il Messaggero, i circa 800 chilometri della viabilità stradale di Roma saranno controllate da una ditta che non ha nulla a che fare con le imprese che vincolo gli appalti di manutenzione ordinaria e straordinaria. Le due funzioni sono state separate e quindi le verifiche, da questo momento in poi, dovrebbero essere veritiere ed efficaci.

L'appalto prevede che il contratto con la nuova ditta durerà trentasei mesi, a partire dal mese di marzo. Insieme al commissario Tronca a chiedere la separazione delle competenze erano state le associazioni di categoria delle aziende che operano nel settore. A suo tempo, fu protocollato anche un esposto all’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, poiché i lavori di manutenzione stradale a Roma finivano sempre nelle mani di poche imprese che, spesso, non hanno garantito prestazioni adeguate, provocando i disastri che sono sotto gli occhi di tutti.

Le arterie della capitale sono un colabrodo, con buche che sembrano crateri.

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