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"Il Lazio non è pronto". Caos nel sistema informatico sanitario

Mentre le altre Regioni digitalizzano le ricette bianche e snelliscono le procedure sanitarie, il Lazio non ha neanche calendarizzato l'avvio

"Il Lazio non è pronto". Caos nel sistema informatico sanitario

Il Lazio dovrà aspettare ancora per la dematerializzazione delle cosiddette ricette bianche. Il sistema informatico non è ancora pronto e l'avvio della digitalizzazione delle ricette usate dai medici per le prescrizioni dei farmaci a totale carico dell'assistito, nella regione del centro Italia, ancora non è stata calendarizzata.

Il decreto del Governo che chiede di trasformare queste in modalità elettronica, ossia passarle dal formato cartaceo a quello digitale, come per altro accaduto nel 2020 per le ricette rosse, risale a un anno fa. Eppure, solo sei Regioni e due province autonome sono pronte per rendere più rapido l'accesso a tutti i tipi di prescrizioni. Queste sono: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Valle D'Aosta, Veneto più Bolzano e Trento. Nel giro di pochi mesi però anche altre quattro Regioni sono pronte a fare questo cambiamento: Friuli-Venezia Giulia e Puglia cominceranno a fine marzo mentre Basilicata e Sardegna ad aprile. Insomma, come detto, del Lazio ancora non c'è traccia e i residenti nella Regione a quanto pare dovranno ancora aspettare per ricevere in posta elettronica la prescrizione dei farmaci a carico del sistema sanitario nazionale.

Le cause

Lo scorso inizio agosto il sistema informatico della Regione Lazio ha subito un grave attacco hacker e a quanto pare gli effetti collaterali ancora si fanno sentire. Infatti, come riporta il Tempo, il sistema di rilevazione dei tempi di attesa che monitora ogni settimana le visite e gli esami diagnostici è fermo a sette mesi fa, vale a dire ai giorni precedenti all'attacco informatico.

Ad ammettere che il sistema informatico sanitario regionale non goda di buona salute sono per primi i medici, che riscontrano giornalmente diverse difficoltà, ma anche i sindacati e il presidente dell'Ordine dei medici di Roma e provincia. Proprio quest'ultimo, Antonio Magi, dichiara: "In questa fase probabilmente sono partite le Regioni che non hanno problemi legati alla rete informatica. Mentre il Lazio, evidentemente, è consapevole di non essere ancora pronto". E aggiunge: "I problemi non riguardano soltanto le ricette dematerializzate bianche, perché anche per quelle rosse ci sono frequenti intoppi tecnici che bloccano o rallentano l'invio". Proprio ieri alle ore 13, ad esempio, racconta un medico ospedaliero, che il sistema delle ricette rosse dematerializzate è andato in tilt e che l'unico modo per prescrivere i farmaci era fare ricorso all'uso di alcuni ricettari cartacei. Nonostante sia Regione che Asl li abbiano vietati da mesi. L'alternativa però era far tornare i pazienti al nosocomio.

Non mancano denunce e rimproveri anche da parte del sindacato Fimmg. Soprattutto da quanto la scorsa settimana c'è stato l'ennesimo tilt: "Si blocca o va lentissimo a scatti il sistema di registrazione dei positivi in cooperazione applicativa della Regione Lazio, una cosa che sta gettando nel caos gli studi dei medici di famiglia". E non finisce qua. Per il capo dei camici bianchi capitolini il problema è anche che ci sono anche problemi di software diversi non compatibili per scambiarsi i dati. Ad esempio, medicina generale e quella ambulatoriale non sono nella stessa rete. Per questo la speranza di Magi è una riorganizzazione di tutta la rete informatica sanitaria "magari anche con gli investimenti previsti dal Piano Pnrr".

Soprattutto perché, in un periodo complicato come questo, l'evitare ai cittadini di andare negli studi medici dando loro la possibilità di ricevere a casa o via posta elettronica le ricette bianche dematerializzate, "sarebbe già un passo importante".

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