Cronaca locale

Lazio, ritardi e sprechi nella transizione digitale

Il record della Regione guidata dal dem Zingaretti: primo posto per quanto riguarda le spese di cancelleria, stampati e prodotti cartacei

Lazio, ritardi e sprechi nella transizione digitale

Il Lazio, che è in ritardo con la transizione digitale, è riuscito ad avere un insolito record e a piazzarsi al primo posto per quanto riguarda le spese di cancelleria, gli stampati e i prodotti cartacei: nel 2020 la Regione ha speso più di 732mila euro. Una spesa definita fuori controllo. L’agenzia di stampa Adnkronos ha pubblicato la ricerca nell'ambito del progetto 'Pitagora' della fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica, secondo la quale il Lazio si trova in cima ai consumi e alle spese che appartengono a una economia ormai superata. Basti pensare che il costo per la telefonia fissa è di 2 milioni 177mila euro, e supera di molto quello della telefonia mobile, 41mila euro.

Perché è importante la digitalizzazione

Eppure, la transizione digitale è una delle 'mission' del Piano nazionale di ripresa e resilienza, quello strumento nel quale il governo italiano crede e ha predisposto le riforme necessarie per ottenere i miliardi del Next Generation Eu. E proprio la digitalizzazione delle amministrazioni pubbliche costituisce uno dei punti fondamentali del pacchetto di misure messe in campo dall'esecutivo: dalle infrastrutture digitali alla migrazione al cloud, dallo sportello digitale unico all'adozione dell'app Io come punto di collegamento tra Enti pubblici e cittadini per l’utilizzo dei servizi pubblici digitali. Finché non arriva la digitalizzazione la carta resta ancora un rifugio importante, se non fondamentale.

La Fondazione Gazzetta Amministrativa ha così commentato: "Ormai da anni il tema della digitalizzazione della pubblica amministrazione e della dematerializzazione dei documenti è al centro della Riforma della Pubblica Amministrazione. Spesso i due concetti vengono confusi e sovrapposti, ma in realtà la dematerializzazione dei documenti è 'condicio sine qua non' della digitalizzazione dei processi ed il punto di riferimento per entrambi si rinviene nel Codice dell'Amministrazione digitale (Cad)". La dematerializzazione dei documenti vuole con una certa urgenza che si riduca la produzione e la conservazione dei documenti cartacei con l’obiettivo di generare risparmi strettamente legati alla gestione della carta. Il progetto 'Pitagora’ consente quindi di verificare attraverso il marcatore 'carta, cancelleria e stampati’ quale sia il grado di emancipazione tecnologica dell'Ente valutato, anche seguendo l'andamento di riduzione della spesa che si è avuto nel corso degli anni.

La promessa della Regione Lazio

Molti enti locali mostrano una marcia costante, anche se lenta, verso una amministrazione smart, sempre più rivolta al digitale, mentre altri no, come appunto quelli del Lazio, a cui la fondazione assegna un rating basso. C’è comunque da dire che la scorsa estate la Regione aveva investito 30 milioni di euro in bandi per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese, un progetto pilota che ha l’obiettivo di rendere il Lazio più competitivo. Ma è ancora molto poco. Con una spesa di poco inferiore per la cancelleria, 615mila euro, troviamo solo la Sicilia. L’anno preso in considerazione è il 2020, quando la pandemia era già iniziata, e quindi anche il Lazio, come le altre Regioni, avrebbe dovuto affidarsi maggiormente alla digitalizzazione. Ma questo non è avvenuto. L'assessore del Lazio alla Transizione digitale, Roberta Lombardi, ha ammesso:“La Regione ha pienamente compreso la necessità di un ulteriore impegno sul tema della trasformazione digitale del nostro territorio . Il 10 marzo presenteremo la nuova agenda digitale regionale, rivolta a cittadini, imprese e pubblica amministrazione”.

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