Cronaca locale

Arrestato dopo un folle inseguimento sul lungomare di Ostia

Fermato un ragazzo di 25 anni originario del Cile. Gli altri due uomini a bordo dell’auto impazzita sono tuttora ricercati dai carabinieri

Arrestato dopo un folle inseguimento sul lungomare di Ostia

Paura sul litorale romano. Inseguimento, nella notta, a Ostia, sul lungomare Duca degli Abruzzi. A finire in manette un 25enne originario del Cile e domiciliato nella zona di Nuova Ostia mentre altri due suoi complici sono riusciti a fuggire.

L’uomo, mentre si trovava alla guida di una vettura con targa francese, alla vista dei militari, si è dato alla fuga, creando grave pericolo per i passanti e danneggiando alcune vetture in sosta. Ingaggiato immediatamente l’inseguimento, i carabinieri sono riusciti a fermare l’auto poco dopo.

Rinvenuti numerosi capi di abbigliamento e articoli sportivi per un valore di qualche migliaio di euro nonché di una carta di credito intestata ad un’altra persona.

Dopo la folle corsa in auto l’autista è stato bloccato e ammanettato. Sono tuttora ricercati gli altri due occupanti che erano a bordo della vettura con il fermato che sono riusciti a scendere dal veicolo e a darsi alla fuga. L’arrestato è stato trattenuto in caserma in attesa dell’udienza di convalida.

Un inseguimento che ricorda quello avvenuto solo pochi giorni fa sempre a Roma. È avvenuto tra via Laurentina e il Grande Raccordo Anulare con la corsa terminata all’uscita Casilina e l’arresto di due cittadini di origini bosniache e kosovare, entrambi di 53 anni che viaggiavano in auto con 93 chili di erba.

A mettergli le manette ai polsi i carabinieri del Nucleo radiomobile di Roma con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento di veicolo militare in concorso.

I due mentre viaggiavano sulla via Laurentina sono incappati in un posto di controllo dei carabinieri ma non si sono fermati all’alt, dando inizio a un lungo inseguimento. I carabinieri hanno subito chiesto appoggio alla centrale operativa del Gruppo di Roma che ha fatto convergere altre pattuglie.

Durante la fuga i due hanno più volte compiuto manovre pericolose e sorpassi azzardati finché giunti all’altezza dell’uscita Casilina sono stati costretti a bloccarsi.

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