Cronaca locale

Rapinatori di 13 e 17 anni "incastrati" dallo smartphone

I due giovanissimi avevano derubato una coppia di fidanzitini che passeggiava. Sono stati localizzati dai carabinieri con lo smartphone

Rapinatori di 13 e 17 anni "incastrati" dallo smartphone

Improvvisarsi rapinatori a soli 13 e 17 anni per il furto di un cellulare. È quanto accaduto sabato sera a Roma, dove una coppia di adolescenti è stata rapinata mentre passeggiava. I due giovani ladruncoli sono stati localizzati con lo smartphone dopo aver tentato invano la fuga. Per il 13enne è scatta una segnalazione al Tribunale dei Minori; il complice ha restituito la refurtiva e ammesso le sue colpe.

La rapina

Stando a quanto riporta l'edizione cartacea del quotidiano Il Tempo, la rapina si è consumata in via Valnerina, nel quartiere africano della Capitale. La coppia di fidanzatini - entrambi 17enni - è stata avvicinata dai due giovani rapinatori mentre passeggiava. Nello specifico il 13enne e il complice avrebbero dapprima aggredito la ragazza, afferrandola per la gola, e poi il fidanzato derubando entrambi dello smartphone. Dopodiché si sono dati alla fuga facendo perdere le proprie tracce.

La cattura

Superato lo choc iniziale, le vittime hanno allertato immediatamente le Forze dell'Ordine. Sul posto sono accorsi i carabinieri della compagnia Roma Parioli che hanno messo nero su bianco il racconto dei fidanzatini. Le indagini lampo dei militari dell'Arma, coordinate dal Maggiore Alessandro De Venezia, hanno consentito di rintracciare subito gli autori della rapina, nei pressi di via Val d'Ossola, mediante la funzione di geolocalizzazione dello smartphone. I due ladruncoli, alla vista dei militari, si sono dati alla fuga. Il 13enne è stato intercettato mentre provava a scappare, l'altro si è dileguato. Nel tentativo di farla franca il 17enne si è cambiato gli abiti e, credendo di non essere riconosciuto, è tornato indietro per recuperare il suo complice. A tradirlo sono state le "treccine da rasta" che la vittima aveva descritto con cura ai militari quando ha fornito la descrizione dei rapinatori.

Il giovane è stato dunque identificato e bloccato: ha ammesso le sue responsabilità e restituito i cellulari.

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