Rifiuti, poche adesioni al Piano straordinario voluto da Gualtieri

Sarà difficile ripulire la Capitale entro Natale, come promesso dal neo sindaco, ma l’assessore Sabrina Alfonsi resta fiduciosa

Rifiuti, poche adesioni al Piano straordinario voluto da Gualtieri

Il Piano straordinario per i rifiuti voluto dal neo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, non sembra, almeno per il momento, aver sortito l’effetto desiderato. Il cambio di passo ancora non c’è stato o meglio, il Piano si è andato a scontrare contro le tante difficoltà e gli inconvenienti di una città complessa. Difficoltà che difficilmente potranno essere superate prima di Natale, giorno entro il quale il primo cittadino aveva promesso ai romani di ripulire la Capitale. Con ogni probabilità ci vorrà un po’ più di tempo.

Roma e il problema dei rifiuti

Come riportato dal Corriere, le immagini che arrivano dai quartieri Prati, Tuscolano, Triste-Salario non fanno altro che riproporre la stessa fotografia delle scorse settimane: sacchi di immondizia accatastati per strada, e adesso pure bagnati dalla pioggia e inondati dall’acqua ristagnante nelle vie. Da una parte qualcosa non funziona nella raccolta dei rifiuti, dall’altra ci sono problemi anche a livello di tombini e caditoie. Gli impianti dove portare la spazzatura sembrano ormai individuati, Lombardia e Toscana in testa (ma il governatore Giani ha alzato un muro), con qualche aiuto anche da Germania e Austria, ma quel che crea problemi è il rapporto tra la quantità di rifiuti da smaltire e la capacità reale di smaltirli.

Poche le adesioni volontarie

Questa settimana, secondo i sindacati, la municipalizzata Ama non sarà in grado di raccogliere mille tonnellate, circa un decimo del totale, proprio perché non sa dove metterle. Non c’è al momento neanche un piano per il prolungamento dei turni di lavoro e reperibilità dei dipendenti, che sia basato sulla flessibilità e stabilito con i sindacati. Marino Masucci, segretario della Fit-Cisl del Lazio, ha spiegato che“al gruppo di intervento straordinario hanno aderito venti persone su base volontaria, una task force che è una goccia nel mare. Stiamo organizzando una riunione informale per accelerare sull'accordo”. Insomma, veramente poche le adesioni. I punti critici sono diversi, a partire dalla carenza di organico nell’azienda Ama, circa 800 unità, con il 60% dei mezzi fermo nei depositi perché mancano i pezzi di ricambio. In aiuto potrebbero arrivare ditte esterne, come anche la Multiservizi che si sta già occupando della raccolta e della pulizia ‘porta a porta’ per le attività commerciali.

Alfonsi: "Entro poche settimane vedremo i frutti"

Intanto Sabrina Alfonsi, neoassessore ai Rifiuti, si è detta fiduciosa sul piano messo in campo, certa che i risultati non mancheranno ad arrivare:“L'impegno di pulire la città entro Natale è in atto, un programma articolato di interventi già pianificati che stanno andando a regime: siamo ottimisti e confidiamo che farà vedere i suoi frutti entro poche settimane”. Alfonsi ha poi ricordato che la strategia del Campidoglio tocca più ambiti, come la prevenzione degli allagamenti, il diserbo, lo sfalcio e la potatura del verde verticale. Senza dimenticare la parte più difficile: l'eliminazione degli accumuli di immondizia vicino ai cassonetti. “Quest' ultima parte del progetto ha incontrato alcune difficoltà per la concomitanza con lo sciopero nazionale di lunedì scorso, ma soprattutto per le note difficoltà di conferimento dei rifiuti a causa della situazione problematica degli impianti, una situazione addirittura peggiore di quella di cinque anni fa per compensare la quale ci stiamo già muovendo” ha precisato l’assessore comunale.

Come se non bastasse, lo scorso 22 ottobre è arrivata anche una nota dalla Direzione regionale rifiuti, dopo che negli scarti dell'Ato di Frosinone è stata rinvenuta una percentuale di zinco superiore ai livelli consentiti dalla legge per l'ammissibilità in discarica.

A seguito della rilevazione, è stato ricordato a tutti i Comuni dell'ambito territoriale che è possibile portare negli impianti Tm, Trattamento meccanico, solo le frazioni secche derivanti da raccolta differenziata spinta, superiore al 65%, e che “hanno una bassa frazione putrescibile”. Di conseguenza, è stato chiesto di“attivarsi prontamente al fine di scongiurare l'interruzione del servizio pubblico e qualsiasi rischio per la salute collettiva e l'igiene pubblica”.

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