Cronaca locale

Preso il piromane che "doveva essere espulso"

Roma, preso il piromane che “doveva essere espulso”

È stato preso il piromane che a Roma avrebbe dato origine a tre roghi dolosi appiccati il 16 e il 17 ottobre tra via Turati e piazza Fanti. Si tratta di uno straniero 26enne originario del Togo che doveva già essere espulso dal nostro Paese. L’uomo è stato tradito dalle scarpe che aveva indosso, un paio di ciabatte con striscia nera e fibbia riflettente, riprese dalle telecamere di sorveglianza. Sono stati i carabinieri della stazione Piazza Dante a sottoporre a fermo di indiziato di delitto lo straniero 26enne, già raggiunto da un decreto di espulsione dal territorio nazionale.

Il piromane doveva essere espulso

Come riportato da Il Messaggero, l’uomo dovrà adesso rispondere di più incendi dolosi e danneggiamenti commessi nel quartiere Esquilino. La sua cattura è stata resa possibile grazie a una accurata indagine svolta dai militari che hanno raccolto numerosi indizi di colpevolezza a carico dello straniero, in merito a tre incendi, tutti di natura dolosa, appiccati nella notte tra il 16 e il 17 ottobre scorso, in Piazza Manfredo Fanti, via Carlo Cattaneo e Via Filippo Turati, ad alcune masserizie collocate lungo la facciata di un condominio, oltre che poi a un’auto, un motorino e ad alcuni cassonetti dell'immondizia. Gli investigatori, oltre ad aver ascoltato numerose testimonianze, hanno anche requisito e analizzato i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza presenti nella zona. Nel filmati hanno visto un uomo appiccare un primo incendio a un cumulo di immondizia, e dirigersi poi in altri posti dove sono stati appiccati altri due roghi.

La cattura

Martedì 19 ottobre i carabinieri sono giunti in Piazza Manfredo Fanti, chiamati per un danneggiamento seriale su una decina di vetture, alle quali era stato infranto il lunotto posteriore attraverso l’uso di una mazza, da parte di un uomo la cui descrizione era praticamente identica a quella dell'autore dei roghi. I militari sono quindi riusciti a individuare il 26enne grazie al paio di scarpe molto particolare che aveva ai piedi: un paio di ciabatte con striscia nera e fibbia riflettente. Una volta fermato e perquisito, il giovane è stato trovato in possesso di un accendino. A quel punto il sospetto è stato trasferito al carcere di Rebibbia a disposizione dell'Autorità Giudiziaria dove è rimasto in custodia, dopo la convalida del fermo eseguito d'iniziativa dai carabinieri. L’indagine condotta dai militari è riuscita a risolvere anche un'inchiesta parallela della polizia. Una delle auto incendiate aveva infatti il lunotto spaccato. Anche nelle immagini in mano ai poliziotti si vedeva la figura di un uomo di colore con delle calzature catarifrangenti ai piedi, che tra l’altro di notte si vedono molto bene. Si trattava proprio della stessa persona.

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