Cronaca locale

Tragica fatalità a Roma, portiere precipita nel vano dell'ascensore

È morto Carmine Magnotta, storico portiere del civico 73 di piazza Santissimi Apostoli, dove aveva sede l'Ulivo di Romano Prodi

Tragica fatalità a Roma, portiere precipita nel vano dell'ascensore

Un intero condominio listato a lutto per la morte di Carmine Magnotta. Non era un semplice portiere. Non era solo un uomo arrivato alla soglia dei settant’anni che ancora amava il suo lavoro come fosse il primo giorno. Carmine era un pezzo di storia. Dal “suo” palazzo ha assistito alle stagioni politiche. Testimone del passaggio dalla prima alla seconda repubblica. Sì perché il condominio dove ha prestato servizio per più di quarant’anni ha ospitato la sede della Margherita e poi dell’Ulivo.

Tutti, oggi, lo piangono. Lo piangono vecchi e nuovi residenti del civico 73 di piazza Santissimi Apostoli. Mai una parola fuori posto, mai un problema. Sorridente e discreto, Carmine ogni giorno era lì, nella sua guardiola, con l’uniforme tirata a lucido. Più che un custode era una sentinella. Anche quando il condominio era assediato dalla stampa, lui, sapeva sempre come comportarsi. Era nella sua indole. Devoto al proprio lavoro e pronto a districarsi in ogni situazione. Proprio come ieri mattina. Il suo ultimo giorno di lavoro.

Stava cercando di riparare l’ascensore quando ha perso l’equilibrio. È caduto nel vuoto. Un volo di più di sette metri che non gli ha lasciato scampo. La dinamica dell’incidente, come ripercorre Il Messaggero, è stata raccontata agli agenti del commissariato Trevi da una testimone oculare, impiegata in un ufficio al secondo piano. Si è trattato di una tragica fatalità, ha detto. Sulla quale il pubblico ministero Stefano Luciani ha aperto un’indagine, disponendo il sequestro dell’ascensore. Nei prossimi giorni la salma del settantenne verrà sottoposta all’esame autoptico presso il policlinico universitario della Sapienza.

Di lui restano ricordi e testimonianze. Come quella rilasciata al quotidiano di via del Tritone da Sandra Cecchini, fedele assistente dell’ex ministro della Difesa Arturo Parisi, l’uomo che assieme a Romano Prodi diede vita all’Ulivo. Carmine – racconta la donna –​ era un uomo straordinario, un intellettuale perché parlava con tutti i politici che hanno vissuto questo palazzo e si fermava con loro a parlare, a domandare. Voleva conoscere, ma lo faceva sempre con discrezione. “Leggeva ogni fondo, ogni editoriale – testimonia anche l’ex portavoce dei Democratici Andrea Armaro, che per primo ha dato la notizia su Twittere poi si fermava a discuterne con i politici che entravano e uscivano dal palazzo.

Scriveva a Prodi e Parisi e faceva certe domane che spiazzavano per l’acutezza”.

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