Troppi riflettori puntati, e Spin Time Labs cancella il rave abusivo

“A causa dei problemi di distacco di acqua e energia elettrica accorsi a Spin Time Labs e le conseguenti minacce politiche e mediatiche dopo il riallaccio abbiamo congiuntamente deciso che era più impellente e importante il bisogno di aprire alla cittadinanza le porte dello spazio”. È con un messaggio su Facebook che AMEN, il gruppo dal nome evocativoche organizza feste e rave party nel palazzo occupato dove sabato scorso l’elemosiniere del Papa, Konrad Krajewski, ha riattaccato la luce a 450 abusivi, annuncia che la serata prevista venerdì sera è stata cancellata.

Troppi riflettori accesi, troppi occhi puntati addosso, troppe possibilità di fare figuracce, visto che in quel palazzo, come testimoniano tanti residenti, nel fine settimana i festini con musica elettronica e hardcore vanno avanti fino all’alba, conditi da schiamazzi, alcol e fumo. Tutto, ovviamente, senza emettere neppure uno scontrino.

Allora meglio aprire le porte dell’occupazione alla cittadinanza, ripiegando su una cena sociale “con tutto il quartiere” – forse per riconciliarsi con chi da anni protesta contro i rumori molesti - e una festa più morigerata. Addio, quindi, ai djset delle 3.45 del mattino. Venerdì ci sarà un concerto nell’auditorium del palazzo occupato mentre sabato si ballerà di nuovo, sì, ma solo dalle 20.30 a mezzanotte.

“

Vi proponiamo un modo diverso di ballare – scrivevano gli organizzatori qualche settimana fa - non ci interessano nomi altisonanti da inserire in line up, né tantomeno come vi conciate (in tutti i sensi). Ci interessa solo che ballate, che sorridete, che vi guardate negli occhi”. Nella pagina Facebook del gruppo, tra meme di Papa Francesco e promesse di sballo fino a notte fonda, sacro e profano si mescolano continuamente.

Niente paura, però, l’appuntamento con le feste di Amen è solo rimandato. “Vi comunicheremo martedì prossimo luogo e data precisi”, promettono. Così, almeno per un finesettimana, anche i residenti del quartiere potranno gridare al miracolo.