Cronaca locale

Virus cinese, a Fiumicino scatta l'allarme: "Le compagnie controllino tutti"

Tutte le compagnie con voli provenienti dalla Cina dovranno controllare passeggeri ed equipaggio. Finora registrati 291 casi colpiti dal virus

Virus cinese, a Fiumicino scatta l'allarme: "Le compagnie controllino tutti"

Un’epidemia di polmonite virale arriva dall’estremo oriente. Dalla Cina in particolare. E il mondo cerca di difendersi da questo maledetto virus che ricorda la Sars. È corso ai ripari anche l’aeroporto di Fiumicino, la cui direzione sanitaria ha scritto alle compagnie aeree per precauzione. Tutte le compagnie con voli provenienti dalla Cina, da qualsiasi aeroporto, sia con voli diretti che con scalo intermedio, dovranno controllare passeggeri ed equipaggio.

I voli devono avere a bordo un numero di Plc (scheda individuazione passeggeri per fini di sanità pubblica) pari al massimo numero di passeggeri ed equipaggio imbarcabili. È obbligatorio per le compagnie aeree mettere in atto quanto disposto. Le informazioni fornite aiuteranno le autorità di sanità pubblica a controllare l’evento permettendo loro di seguire i passeggeri che possano essere esposti alla malattia infettiva che si trasmette da uomo a uomo.

Intanto, quarta vittima in Cina per il virus misterioso. Le autorità sanitarie hanno confermato la morte di una quarta persona a Wuhan, capoluogo della provincia di Hubei, dove si è sviluppato il focolaio del nuovo coronavirus. L’uomo, 89 anni, è morto domenica. Finora sono stati registrati 291 casi, 44 dei quali in stato critico. E scatta la paura anche in Australia. Un uomo è stato messo in isolamento a Brisbane, dopo aver manifestato sintomi simili a quelli provocati dal virus. L’uomo era tornato di recente da una visita a suoi parenti a Wuhan. “Gli abbiamo fatto alcuni test e stiamo aspettando i risultati”, ha detto la responsabile sanitaria del Queensland, Jeannette Young, parlando del paziente. L’allarme per il nuovo virus della polmonite scoppiato nella città cinese di Wuhan sta crescendo rapidamente in tutto il mondo.

L’infezione ha superato i confini cinesi. Dopo i due casi registrati in Thailandia e quello in Giappone si è aggiunta un’altra persona colpita dalla polmonite virale in Corea del Sud. Tutto era cominciato il 31 dicembre scorso quando le autorità cinesi hanno individuato l’origine del focolaio del virus al mercato dei molluschi e degli animali vivi di Wuhan. Questa volta le autorità di Pechino, al contrario di quanto accaduto con la Sars che nel 2003 che provocò più di 700 morti, hanno informato rapidamente l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

Sono scattati così i protocolli di sicurezza e molti Stati, tra cui l’Italia, sono corsi ai ripari per arginare la diffusione del virus 2019-nCoV, che appartiene alla famiglia dei coronavirus proprio come la Sars. Negli Stati Uniti gli aeroporti di Los Angeles, San Francisco e New York hanno deciso di controllare tutti i passeggeri provenienti da Wuhan verificando la loro temperatura corporea all’arrivo. Stessa procedura è stata decisa all’aeroporto romano di Fiumicino dove arrivano tre voli diretti dalla città di Wuhan. Anche a Hong Kong sono iniziati i controlli.

La misura precauzionale è resa ancor più necessaria in questo momento perché il 25 gennaio in Cina si festeggia il capodanno, periodo in cui più di 100 milioni di cinesi scelgono di muoversi all’interno del Paese e all’estero per festeggiarlo con parenti e amici. Questa tradizione costituisce infatti il più grande esodo di massa al mondo e un potenziale rischio di contagio su scala globale.

La Cina parteciperà a una riunione di emergenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo ha confermato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang, nel corso della conferenza stampa odierna.

La Cina, ha aggiunto Geng, condividerà le proprie informazioni con i rappresentati degli altri Paesi invitati alla riunione sulle regolamentazioni sanitarie internazionali da adottare alla luce della diffusione del virus.

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