Romano condannato a 8 mesi per l’assalto al campo nomadi

Dovrà restare otto mesi agli arresti domiciliari, Fabrizio L., l’uomo di 40 anni, preso dai carabinieri e coinvolto nell’assalto al campo nomadi di Ponte Mammolo avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì. Il giudice monocratico del tribunale di Roma ha accolto le richieste del pm Angelantonio Racanelli e rigettato la concessione dell’obbligo di firma, fatta dal difensore dell’imputato. L’avvocato Carla Quinto, al termine dell’udienza, ha spiegato: «Il mio assistito è affetto da virus dell’Hiv, e per questo è sottoposto a un protocollo sperimentale di cure. Ha bisogno quindi di assistenza continua». Fabrizio L. è stato condannato, con rito abbreviato, per i reati di porto abusivo di arma bianca, possesso di oggetti atti a offendere (un cacciavite e un taglierino) e resistenza a pubblico ufficiale. «Faceva parte di un gruppo di persone che vive a ridosso dell’accampamento dei rom - ha continuato il legale -. C’è una situazione di esasperazione degli animi. Lui, semplicemente, è stato fermato perché non è riuscito a darsela a gambe». Secondo quanto ricostruito dai carabinieri sono state quattro le bottiglie incendiarie lanciate contro l’insediamento abusivo dei nomadi di via Furio Cicogna, all’altezza dell’incrocio con via Tiburtina, a Ponte Mammolo. Solo due le bottiglie che sono andate in frantumi facendo divampare un piccolo incendio le cui fiamme si sono spente da sole senza provocare danni. L’insediamento è composto da circa dieci baracche e abitato da oltre trenta persone per lo più di nazionalità romena. Gli uomini dell’Arma, del Nucleo operativo della compagnia di Montesacro hanno trovato e sequestrato le altre due bottiglie rimaste integre e una tanica di plastica di piccole dimensioni contenente benzina. «Fabrizio è un capro espiatorio - ha sottolineato l’avvocato Quinto, che lo assiste in regime di gratuito patrocinio -. Ha pagato per quello che hanno fatto gli altri.

C’è stata una discussione, evidentemente sono degenerati gli animi. Lui non sa spiegare quanto accaduto. Le sue condizioni di salute non gli permettono di aggredire alcuno». L’imputato ha alcuni precedenti per spaccio, detenzione di droga e altri piccoli reati contro il patrimonio.

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