Avevano già tentato di ucciderlo 15 giorni prima, investendolo con una macchina, ma lui non aveva riportato nessuna ferita. Per questo hanno poi studiato un nuovo piano per vendicarsi della sua violenza e delle continue botte e minacce nei confronti della convivente. È morto così il 43enne romeno trovato domenica mattina allaltezza del nono chilometro di via Empolitana, a Castel Madama. I carabinieri della compagnia di Tivoli, diretti dal capitano Luca Palmieri, allalba di ieri hanno fermato tre persone: la convivente della vittima, una romena 41enne disoccupata, un ex falegname italiano 70enne residente a Tivoli e un romeno di 32 anni. Tutti devono rispondere di concorso in omicidio premeditato e occultamento di cadavere. Secondo la ricostruzione fatta dai militari la vittima tornava spesso a casa ubriaca e, per i motivi più futili, picchiava la convivente, che aveva allacciato una relazione anche con laltro romeno 32enne che viveva con loro in unarea industriale inutilizzata a Tivoli Terme. La donna aveva anche stretto una forte amicizia con il 70enne celibe che viveva invece a Tivoli. Dopo lennesima aggressione da parte del marito la donna ha chiesto aiuto ai due amici, stanca delle continue percosse. Litaliano ha quindi costruito una sorta di machete con una lama lunga 40 centimetri.
Sabato sera i quattro si sono incontrati nellinsediamento abusivo dove litaliano ha prima colpito violentemente la vittima al capo con una mazza da baseball e poi gli ha tagliato la gola con larma da lui costruita. Il corpo del 43enne è stato quindi avvolto in una coperta e caricato su un furgone.
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