Romeo e Giulietta in salsa genovese

Che la tragica fine di Romeo e Giulietta sia stata causata dal mancato recapito di una lettera è noto; ma che la missiva fosse stata affidata al postino nescio di Pentema, che ha vinto inopinatamente un concorso e combina solo disastri, è un particolare non altrettanto conosciuto. Il racconto della «dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo» rivive nel colorito resoconto di Bacci Musso da Pentema in «Bacci Musso u cunta Romeo e Giulietta», scritto e diretto da Pino Petruzzelli e risciacquato in Bisagno da Mauro Pirovano, anche protagonista, in scena stasera alle 21.30 a Valle Christi, a Rapallo. Bacci Musso è un paesano saggio ma indisponente, per il quale il mondo conosciuto finisce a Montoggio, di cui Verona diventa una sorta di frazione, e che contestualizza la tragedia di Shakespeare nella dimensione dell'entroterra ligure.
In una lettura peraltro fedele del testo, le caratteristiche dei personaggi sono spiritosamente estremizzate: l'inappetenza di Romeo lo «costringe» a ingozzarsi di cioccolatini, Frate Lorenzo è un impiccione, Paride, malaticcio e forforoso, non è un pretendente gradito a Giulietta ma è il genero ideale per il vecchio Capuleti, in quanto ragioniere nella ditta di famiglia. E Romeo è un ragazzo imbranato, bocciato ogni anno a scuola e che non riesce mai a rimorchiare nelle balere, protetto dell'amico Mercuzio, «u-nna cimma», a scuola e con le ragazze. «Ho scelto "Giulietta e Romeo" perché è una storia in cui la purezza dei sentimenti e dell'amore è intaccata da calcoli meschini e interessi: una situazione purtroppo sempre attuale - spiega Petruzzelli -.

La comicità che incornicia la vicenda è volta a catturare lo spettatore, ad attrarre al teatro alto anche chi, di fronte a un nome altisonante come Amleto, indietreggia; è una messinscena divertente, che lascia però intatto il pathos dei momenti drammatici della vicenda». Una forma di teatro nel teatro, dato che è a sua volta un personaggio inventato a raccontare la storia.

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