Roma

Roseto comunale pieno di spine per i disabili

Claudia Passa

I turisti stranieri si guardavano intorno attoniti. «That’s incredible, incredibile». Già, sembra incredibile che nel terzo millennio e nel cuore di una capitale europea una ragazza disabile possa cadere per terra con la carrozzina cercando con l’aiuto della madre di scendere da un marciapiede, ferendosi il volto e perdendo due denti. Ancor più allucinante se si pensa che la giovane ha dovuto raggiungere l’uscita del Roseto comunale dell’Aventino - teatro dell’incidente - prima di poter salire su un’ambulanza, perché la strada comunale che attraversa l’area è stata chiusa al traffico. E i cancelli che la delimitano, stando al racconto dei testimoni, ieri pomeriggio erano entrambi chiusi con un lucchetto.
Possibile? «Possibile anche se assurdo - racconta B., un passante che ha assistito alla drammatica scena precipitandosi a chiamare il 118 - giacché nelle vicinanze non c’era nessuno che potesse prestare qualche forma di assistenza». È stata una questione di secondi, neanche il tempo di accorgersi cosa stesse accadendo: «Sul versante della strada che la ragazza stava percorrendo accompagnata da sua madre – racconta il passante – non c’erano scivoli per disabili. E già questo è fuori dal mondo. La povera giovane si è ferita sul volto, e nell’urto ha perso due denti. Anche la madre è caduta in terra. Ho chiamato di corsa un’ambulanza, ma quando è arrivata il conducente non ha potuto far altro che aspettare fuori: la strada che attraversa il Roseto era chiusa con un lucchetto, da una parte e dall’altra». Così, con l’aiuto del gentile signore, mamma e figlia si sono sollevate da terra, e con la carrozzina recuperata dall’impatto hanno guadagnato l’uscita alla volta dell’ospedale.
Se tutti si augurano che la giovane superi presto il trauma e le conseguenze dell’incidente, l’amministrazione comunale della vicenda sentirà invece parlare a lungo. Già, perché il drammatico episodio è destinato a riaccendere la polemica che per lungo tempo ha accompagnato la decisione del Campidoglio di chiudere la strada, con tanto di ricorsi al Tar (che però nulla ha potuto contro i poteri riconosciuti al sindaco). Se infatti l’ordinanza di chiusura viene tutt’oggi motivata con la volontà di riunificare uno spazio verde - quello del Roseto -, va detto che l’associazione dei residenti dell’Aventino e Italia Nostra pensano invece a un parallelo fra tale decisione e la convenzione stipulata fra l’amministrazione e uno studio privato per il refrain di una manifestazione dell’Estate romana che l’anno scorso aveva suscitato una levata di scudi senza precedenti. Per quanto riguarda la manifestazione di musica e gastronomia, è stata trasferita altrove dopo le numerose pressioni dei cittadini e della Comunità ebraica che nel Roseto aveva il suo antico cimitero (pressioni che il Campidoglio ha definito eufemisticamente «un accordo»). Ma a quanto pare lo sbarramento è rimasto dov’era.

Con buona pace di disabili, ambulanze e mezzi di soccorso.

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