Omar Sherif H. Rida
Due partite, zero punti. Dopo quello di San Siro contro il Milan, il nuovo passo falso casalingo di ieri contro il Palermo di Francesco Guidolin inchioda la formazione biancoceleste a -11 in classifica. Un fardello sempre più pesante e che, in attesa del ricorso allArbitrato previsto per il prossimo 11 ottobre, rischia di diventare un handicap psicologico difficile da superare. «A Milano abbiamo fatto bella figura, ora però servono i punti», era stato il proclama della vigilia di mister Delio Rossi. Un proclama spento ieri dal doppio pallonetto dellattaccante palermitano David Di Michele e da un super Agliardi, il portiere dei rosanero autore di almeno sette interventi decisivi. E a poco è servito il gol con cui Tommaso Rocchi ha accorciato le distanze.
«Abbiamo perso da uomini - commenta accigliato il tecnico laziale -. Faccio i complimenti ai miei ragazzi per come hanno giocato. Siamo stati un po disattenti e poco cinici in fase dattacco. È ovvio che ci sia qualcosa da rivedere ma credo che la strada intrapresa sia quella giusta». Sui fischi a Ledesma e Manfredini al momento delle loro uscite dal campo, Rossi glissa: «Io sinceramente non fischierei mai un mio giocatore, anche se il pubblico ci è stato molto vicino. Pandev? Il problema è che lui ci ha abituato bene». E a fine partita, dai microfoni di Sky è arrivato anche il giudizio del contestatissimo presidente della Lazio, Claudio Lotito: «Cè stata una prestazione superlativa del portiere del Palermo, che ha parato davvero tutto, e poi qualche mancanza da parte nostra sotto porta, dove serve più concretezza». Una battuta infine anche sulla contestazione: «Mi pare che latteggiamento nei miei confronti non sia cambiato affatto, però mi è sembrato che i tifosi siano stati più vicini alla squadra. Se le critiche sono costruttive le accetto, ma non se sono strumentali».
In casa rosanero il tecnico Guidolin getta acqua sul fuoco degli entusiasmi per il momentaneo primato in classifica: «È presto per sognare anche se questo è un campionato anomalo in cui se una squadra ha voglia di stupire, è coesa e forte, può andare anche oltre le sue aspettative».
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