Economia

Rsu, alla Fiat di Cassino vince la Uilm

«Rispetto alla precedente consultazione - spiega il segretario provinciale Uilm, Giangrande, in termini di voti siamo saliti dal 30,94% al 38,5%, quasi 8 punti percentuali in più che hanno consentito di aggiudicarci ulteriori tre seggi nella Rsu rispetto a quelli che avevamo conquistato tre anni fa»

Cassino - La Uilm ha vinto le elezioni per il rinnovo delle Rsu dello stabilimento Fiat di Cassino e si è riconfermata la prima organizzazione nel sito metalmeccanico a Piedimonte San Germano in provincia di Cassino. I metalmeccanici della Uil hanno ottenuto sulle loro liste 1.476 preferenze e conseguito 15 seggi (13 nel collegio impiegati e due in quello degli operai) sui 36 disponibili nella Rsu. «Rispetto alla precedente consultazione - spiega il segretario provinciale Uilm, Francesco Giangrande, in termini di voti siamo saliti dal 30,94% al 38,5%, quasi otto punti percentuali in più che hanno consentito di aggiudicarci ulteriori tre seggi nella Rsu rispetto a quelli che avevamo conquistato tre anni fa». Nello stabilimento Fiat in questione, dove si producono tre modelli della casa torinese (Croma, Bravo, Delta), avevano diritto al voto 3.554 operai e 442 impiegati. I primi si sono recati alle urne rispettivamente in 3.429 e i secondi in 399. Le schede bianche sono state 24 e le nulle 32. Il segretario generale della Uilm, Antonino Regazzi, ha rivolto tutto il suo compiacimento al capo delle tute blu ciociare Giangrande. «In un momento - ha sottolineato Regazzi- così delicato per l’espansione della casa automobilistica torinese sui mercati internazionali, ancora una volta i lavoratori italiani in un grande stabilimento come quello di Cassino premiano l’affidabilità della Uilm. Questo risultato ci inorgoglisce e ci fa ribadire che una grande Fiat nel mondo, esportatrice di tecnologia ed innovazione, deve essere tale soprattutto in Italia. Ieri, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ha sostenuto che il governo è intenzionato ad aprire un negoziato con l’azienda prima che si concluda l’intesa con tra Fiat e le altre case automobilistiche. Questa propensione va bene, perchè è indispensabile avviare una trattativa vera, ma per farlo l’esecutivo ha il dovere di convocare al più presto un tavolo con sindacato ed azienda.

La Uilm sostiene da sempre che gli stabilimenti produttivi italiani e l’occupazione correlata non si toccano».

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