Roma - Infuriano le polemiche su Apocalypto, l'ultimo atteso film di Mel
Gibson domani nelle sale italiane. Il motivo di tanto clamore è dato dal fatto che il film uscirà senza alcuna censura, pur essendo molto cruento. Passerà alla storia come un film sconsigliato ai minori.
Sconsigliato perché lì dove la commissione, deputata alla valutazione delle pellicole da
distribuire in sala, non ha posto alcun veto di sorta è intervenuto Francesco Rutelli, vice
ministro del Consiglio e ministro per i Beni e le Attività Culturali, che ha concordato con il
titolare della distribuzione italiana della Eagle Picture una lettera, inviata oggi, a tutti gli
esercenti sul territorio nazionale ad avere una particolare sensibilità all'ingresso in sala nei
confronti dei minori, avvisando il pubblico della particolare crudezza di alcune scene del film
e raccomandando la presenza di un genitore o comunque di un maggiorenne, qualora il
minore insistesse per l'ingresso in sala.
"La preposta legge n° 161 del '62 ha ormai quarantacinque anni e va modificata in quanto
si trova ad operare in un mondo che è cambiato radicalmente", ha dichiarato Rutelli. "Rispetto a cinquanta anni fa le minacce non vengono più dal nudo - ha continuato il
ministro - bensì dell'efferatezza che si ritrova in situazioni non
cinematografiche o artistiche ma nei videogiochi e su Internet. Il fenomeno riguarda solo in
maniera residuale le sale cinematografiche dove le persone che entrano hanno quella
consapevolezza superiore ai bambini che si imbattono in immagini cruente".
Stefano Dammicco, amministratore delagto della Eagle Pictures, fa sapere che il film verrà trasmesso anche in tv in prima serata, ma in una versione "opportunamente tagliata". Ma l'annuncio non serve a placare le polemiche. A tal proposito interviene anche il Moige (Movimento genitori): "La vicenda di Apocalypto, film truculento che anche un bimbo di dieci anni potrebbe
paradossalmente vedere al cinema - argomenta in una nota Elisabetta Scala, responsabile
dell'osservatorio tv del Moige - è solo la punta di un iceberg.
In realtà non è la prima volta che in Italia un film inadatto ai minori, e vietato loro all'estero,
arriva nelle sale senza alcuna restrizione".
"Non è un problema di censura", chiarisce Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia
dello sviluppo all'università La Sapienza di Roma. "Ma vanno date indicazioni precise ai
genitori, che altrimenti sono convinti che si tratti di un film per tutti. Al cinema si è
completamente passivi e i messaggi si imprimono nella memoria e suscitano reazioni
emotive che il bambino si porta dietro nel tempo, anche perchè non ha la maturità per
rielaborarli. È inutile spaventare i fanciulli: non sono adulti in miniatura, crescono
gradualmente e non vanno traumatizzati".
"Anche quando si tratta di opere cinematografiche frutto del lavoro di registi autorevoli vanno
tutelati i diritti degli spettatori più giovani. Èun errore non porre alcun limite a scene violente
che possono turbare i bambini". Lo sostiene Antonio Tajani, presidente dei deputati europei di
Forza Italia. "Ecco perchè in Italia ci si dovrebbe adeguare alle scelte che vengono fatte in Europa
- prosegue Tajani - È bene ricordare che anche nelle più recenti decisioni del Parlamento
europeo riguardanti lo spettacolo si è sempre pensato alla tutela dei giovani".
"La quarta sezione deve rivedere la decisione.
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