da Londra
Inesperienza, mancanza di comunicazione coi passeggeri e risparmi sulla sicurezza. Sono queste le accuse più pesanti rivolte dalla stampa britannica alla compagnia low cost Ryanair dopo latterraggio di emergenza a Limoges, necessario per unimprovvisa depressurizzazione. Una brusca picchiata di 8.000 metri, in soli cinque minuti, sulla quale è stato aperto un fascicolo da parte delle autorità dellAeronautica francese. Alcuni dei 168 passeggeri hanno raccontato il terrore vissuto, denunciando la totale mancanza di informazioni da parte dei sette membri dellequipaggio. «Non cè stato alcun tipo di comunicazione per almeno 20 minuti - ha raccontato il celebre esploratore polare Pen Hadow, a bordo con la famiglia - Nessuno ha spiegato cosa stesse succedendo, un comportamento che ha aumentato il panico tra i passeggeri».
Difendendo loperato dellequipaggio, Michael OLeary, proprietario della compagnia irlandese, ha voluto sottolineare che - contrariamente alle prime ricostruzioni - tutte le maschere per l'ossigeno hanno funzionato regolarmente. Eppure cè chi - come i sindacati di categoria - punta il dito contro Ryanair, che non garantirebbe le necessarie condizioni di sicurezza. «Si prendono sì cura di ogni aspetto, ma al minimo consentito, massimizzando sempre i risparmi», sostiene Liz Williamson, dellInternational Transport Workers Federation.
Secondo i primi accertamenti, comunque, il velivolo - un Boeing 737 di cinque anni - non avrebbe rivelato né falle strutturali né trascuratezza nella manutenzione. «Lequipaggio mi è sembrato incapace di gestire lemergenza - ribatte un altro passeggero, Paul Smith -. Sarebbe bastata una comunicazione, anche poche parole, per tranquillizzare i passeggeri».
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