da Parigi
Un altro pedofilo recidivista sarà liberato sabato dallo stesso penitenziario di Caen, in Normandia, dove si trovava fino al 2 luglio Francis Evrard, 61 anni, l'uomo che a Ferragosto ha rapito e violentato il piccolo Enis, 5 anni, a Roubaix. Thierry Bouillaux, responsabile del sindacato delle guardie carcerarie, tira il segnale d'allarme: «Il detenuto che sta per tornare in libertà è un uomo di 42 anni, condannato già una decina di volte per reati sessuali. L'ultima nell88 per aver violentato un minorenne. Ai secondini ha già manifestato l'intenzione ricominciare appena tornato in libertà».
Il personale penitenziario approva la linea della fermezza del presidente Nicolas Sarkozy in tema di delinquenza sessuale. Sul fronte esattamente opposto ci sono i partiti di sinistra e le organizzazioni più note della magistratura, che criticano aspramente le scelte presidenziali a favore della cosiddetta «castrazione chimica» (somministrazione di farmaci inibenti ai pedofili destinati a tornare in libertà) e della creazione di speciali ospedali-carcere per chi potrebbe costituire un pericolo pubblico dopo aver scontato la propria condanna. Al tempo stesso Sarkozy si pronuncia contro qualsiasi sconto di pena a favore delle persone condannate per crimini sessuali, soprattutto per violenza su minorenni.
L'Eliseo ha chiesto alla ministra della Giustizia, Rachida Dati, di preparare su questi argomenti un disegno di legge che il Parlamento dovrebbe discutere e approvare in autunno con procedura d'urgenza. L'Unione sindacale della magistratura e il Sindacato della magistratura considerano «terribili», «affrettate» e «ad effetto» le misure annunciate da Sarkozy, che vuole inaugurare già nel 2009 a Lione il primo ospedale-carcere per pedofili irriducibili. «Non c'è nulla di nuovo perché si riformano cose che sono già state modificate negli ultimi anni o si reinventano cose che esistono già», ha dichiarato il segretario dell'Usm, Christophe Regnard, secondo cui il vero problema è la mancanza di personale medico-psichiatrico nelle carceri.
Intanto Francis Evrard, che ormai non ha più nulla da perdere, approfitta degli interrogatori della polizia per far circolare tristi spacconate: «Nella mia vita ho conosciuto una quarantina di bambini, ma mi hanno beccato e condannato solo per tre episodi», ha detto il criminale, lasciando intendere che cosa significhi per lui il verbo «conoscere».
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