Sabotaggio dei bagagli, ispettori a Fiumicino

Controlli a sorpresa del direttore generale dell’Enac e di dieci membri del suo staff. Oggi il vertice con il ministro dei Trasporti. Il blitz dopo le consegne a rilento e lo smarrimento di migliaia di colli che hanno fatto sospettare azioni premeditate. Contestati anche i vertici dell’Aviazione civile. Le associazioni di consumatori: "Ora una valanga di cause e risarcimenti"

Sabotaggio dei bagagli, ispettori a Fiumicino
Roma - Calma apparente dopo la tempesta. Passato il «caos bagagli» del fine settimana - con le migliaia di valigie smarrite o rimaste a terra a causa dei pesanti disservizi nello smistamento -, ieri l’aeroporto «Leonardo da Vinci» di Fiumicino ha vissuto ore più tranquille, nonostante il proseguire delle polemiche sulle responsabilità. Regolare in mattinata il funzionamento del sistema «Bhs» attivo nel principale scalo romano, sebbene fossero ancora numerosi i bagagli fermi per essere consegnati o spediti ai proprietari. Tanti i passeggeri provati dalle lunghe ore di attesa dei giorni precedenti o alla ricerca della valigia perduta. In partenza per Ginevra anche l’attrice Sofia Loren («Qualche volta mi è capitato di perdere un bagaglio. Ma sono tranquilla») mentre la deputata di Fi, Gabriella Carlucci, a causa di un problema di passaporto del figlio, ha dovuto rinviare a oggi il volo per New York e ha dovuto attendere due ore prima di recuperare i bagagli già imbarcati.

Sempre ieri mattina il presidente dell’Enac, Vito Riggio, intervistato da «Gr Parlamento» aveva rilanciato l’ipotesi del sabotaggio: «Non posso escludere che tra il personale addetto all’imbarco-sbarco dei bagagli ci sia qualche mela marcia che deve essere isolata». Una versione che contrasta con quella avanzata dal «sindacato dei lavoratori e responsabili handler» (Sdl) dell’insufficienza di personale delle società di handling («AZ Handling», «Flight Care Italia», «Eas» e «Avia Partner»). Qualche ora dopo, nel settore bagagli di Fiumicino c’è stata l’ispezione straordinaria di dieci ispettori dell’Enac, guidati dal direttore generale Silvano Manera che prima aveva incontrato negli uffici del «Leonardo da Vinci» il direttore Vitaliano Turrà. «Sono venuto - ha spiegato Manera - per verificare il funzionamento dell’aeroporto nel suo complesso, ma soprattutto per controllare il servizio di consegna e presa bagagli, il “lost and found”, e come vengono fornite ai passeggeri le informazioni in ordine ai loro diritti e alle compensazioni che devono avere in caso di disservizi».

L’ispezione è andata avanti fino alle 16, seguita da una nuova riunione. Quindi Manera ha confermato il vertice odierno con il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, cui prenderanno parte anche i vertici di «Aeroporti di Roma», la società che gestisce i servizi aeroportuali: «Domani - oggi, ndr - alle 12 riporteremo al ministro Bianchi i risultati dell’ispezione perché vogliamo fare chiarezza documentata su come effettivamente stanno le cose al di là delle ipotesi - come il sabotaggio - raccolte in questi giorni».

Circa la possibile revoca delle concessioni alle società di handler prospettata da Bianchi, il direttore generale dell’Enac ha aggiunto: «Ci sono concessioni e contratti, regole e codice: vogliamo che tutti si attengano strettamente a questi impegni».

Ma sul caos bagagli la bagarre continua. Il sindaco di Fiumicino Mario Canapini (Udc) punta il dito sulla politica di Adr e si domanda «dove fosse l’Enac in tutti questi anni». Nella maggioranza il verde Angelo Bonelli chiede le dimissioni dei vertici dell’Enac e Adr, mentre Egidio Pedrini (Idv) auspica la «convocazione urgente della commissione Trasporti della Camera». Daniele Capezzone (Rosa nel pugno), evidenzia «non solo l’opportunità di risarcire i passeggeri danneggiati, ma anche quella di licenziare i colpevoli». Anche le associazioni dei consumatori promettono battaglia: il Codacons annuncia «una valanga di cause e risarcimenti» davanti ai giudici di pace, mentre l’Adiconsum chiede «la convocazione urgente del Tavolo tecnico già preesistente».
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