Cinema

Le sale puntano sull'usato sicuro

Restaurati o rinnovati e riproposti per pochi giorni, i classici vanno forte

Le sale puntano sull'usato sicuro

Possibile che abbiano dato per tre giorni Superman, quello del 1978, con Christopher Reeve e Gene Hackman, in ben 132 cinema? Sì, e non solo perché sono i 100 anni della Warner Bros, con uscite mirate per festeggiare il centanario, ma anche considerando ciò che è capitato nei primi mesi di quest'anno. Il 27 febbraio è uscita la versione restaurata e digitalizzata di Frankenstein Junior, capolavoro di Mel Brooks datato 1974. E ha portato a casa in tre giorni 347.827 euro. A gennaio la Cineteca di Bologna ha distribuito Strade perdute di David Lynch, anno 1996, che in tre giorni ha incassato 68.120 euro. Sempre grazie alla Cineteca, a febbraio avevamo potuto rivedere un capolavoro del 1946, Sciuscià: incasso circa 25 mila euro. E vogliamo parlare di Titanic? Il dato è clamoroso: la Disney ha avuto la geniale idea di farlo uscire, in 3D e 4K, nella settimana che precedeva San Valentino, ovvero dal 9 febbraio, in concomitanza con le nuove uscite tradizionalmente programmate di giovedì. E chi ha vinto la sfida di quel week-end? Proprio la riedizione del classico di James Cameron che in quattro giorni ha esordito con 820.483 euro (e media di 2.829 euro). Per dire, il debuttante Magic Mike si era fermato, in quel fine settimana, a 298.148 euro. La Warner Bros non è stata da meno e il 13 febbraio ha fatto uscire 2001: Odissea nello spazio di Kubrick, anno 1968, anche questo in 4K: in tre giorni, 77.871 euro.

E anche l'animazione, quando viene riproposta in sala, non tradisce. La riedizione di Akira, distribuita da Nexo Digital, sempre in marzo in soli due giorni ha messo in saccoccia 244.793 euro. Un risultato che certi film finanziati non otterrebbero nemmeno se si mettessero in cinque in cooperativa. Sono dati che spesso si ottengono nei primi giorni della settimana, quando la gente va meno in sala. Immaginate che cosa potrebbe accadere in un fine settimana, visto quello che ha fatto registrare Titanic. Non meraviglia dunque che, detto di Superman, nei prossimi mesi siano già programmati Le ali della libertà (1994), Toro scatenato (1980), Daisies - Le Margheritine (1966), Toto le Héros (1991), Casablanca (1942), Interstellar (2014), Dunkirk (2017), I tre dell'operazione Drago (1973), Beetlejuice - Spiritello porcello (1988), Gremlins (1984).

Precisiamo, a scanso di equivoci, che non si tratta delle classiche rassegne, ma di film vecchi che vanno nelle sale in concorrenza con quelli nuovi. Fenomeno che è iniziato a diventare importante con la ripartenza delle sale quando, dopo il lockdown, i cinema riaprivano, ma scarseggiavano i nuovi film. E poi, con il ritorno delle nuove produzioni cinematografiche, si è capito che sarebbe stato un errore accantonare l'idea dell'usato sicuro.

Mettetevi nei panni di un gestore di sala. Visti i risultati economici di cui sopra, fanno più che bene a continuare a ospitare pellicole datate nelle loro programmazioni settimanali, insieme ai nuovi debutti. Del resto, in un periodo in cui lo streaming cannibalizza tutto e dove l'offerta del nuovo in sala è spesso qualitativamente figlia del fatto di dover poi finire sulle piattaforme, ecco che questo «nuovo» filone ha la capacità di riportarci in un momento in cui il cinema era sinonimo di qualità. In più, considerando che da ricerche fatte si è visto come sia il pubblico sopra i 60 anni a far fatica a ritornare in sala, dopo la pandemia, questi appuntamenti, con pellicole del passato, rimasterizzate o restaurate, riescono a fidelizzare questa fetta di cinefili che altrimenti potrebbe andare persa. Insomma, quella di puntare in maniera importante sui film rieditati si è mostrata, per tanti versi, una mossa azzeccata, con un interesse che cresce, a partire dai circuiti delle grandi metropoli, come Roma e Milano, che hanno alimentato questo trend.

E non è un caso che si scelga la via del restauro. Spesso è arduo, per non dire impossibile, nonché certamente costoso, andare a ritroso per stabilire chi detenga i diritti di pellicole così vecchie. Ecco perché è banalmente più semplice, per poter distribuire questi film ancora nelle sale, proporli restaurati o con una versione nuova.

E il cinefilo, quello nostalgico, sentitamente ringrazia.

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