«Il Salone dell’automobile fa rotta su Torino e Milano»

Bologna-Torino-Milano: ecco il nuovo triangolo che avrà come denominatore comune il Salone italiano dell’auto. E se due lati, quello che fa riferimento a Bologna e quello torinese, sono praticamente giù delineati, per il terzo (Milano) è questione di tempo. La grande crisi del 2009 che ha rischiato di far saltare il Motor Show di Bologna e mietuto tante vittime all’estero, tra rassegna annullate o ridimensionate, ha lasciato il segno. Le società organizzatrici sono state così chiamate a ingegnarsi allo scopo di proporre alle case automobilistiche progetti con nuovi contenuti. GL events Italia, a cui fa capo il Motor Show di Bologna, ha messo a punto una strategia che prevede di far coincidere l’esposizione automobilistica con appuntamenti di peso e di portata internazionale, come le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia (Torino) e l’Expo 2015 (Milano).
Fatto salvo che a dicembre il Motor Show di Bologna, quest’anno Salone internazionale dell’auto, è destinato a fare l’en plein dopo l’ok arrivato dal gruppo Fiat, assente invece, nel 2009, per il futuro i giochi sembrano aperti. Nel 2014 scadrà il contratto tra Promotor e Fiera Bologna e, a quel punto, Torino e Milano potrebbero ambire a ospitare il Salone dell’auto (per entrambe sarebbe un ritorno). Ne parliamo con Giada Michetti, amministratore delegato di GL events Italia.
Il sì del gruppo Fiat al Motor Show 2010, dopo non pochi tentennamenti, vi dà modo di guardare avanti con più tranquillità.
«La nostra strategia ha incontrato l’interesse di tutti i grandi costruttori, incluso quello nazionale, la cui assenza avrebbe messo in discussione l’adesione delle case estere».
Come viene affrontanto il nodo dei costi di partecipazione?
«I grandi gruppi stanno ragionando su metrature inferiori rispetto al 2008».
L’impatto dei vostri clienti con l’ipotesi Torino 2011?
«È piaciuta l’idea di accendere un focus sull’automotive in concomitanza di appuntamenti di grande rilievo. Ecco allora la volontà di portare il Salone dell’auto, tra il 24 maggio e il 5 giugno 2011, a Torino. Ne parlerò presto con il governatore del Piemonte, Roberto Cota, e le altre istituzioni. Quindi partirà il road show».
In passato, però, Torino non era ben vista dalle case estere in quanto troppo «associata» a Fiat.
«Sono convinta che i costruttori apprezzeranno i cambiamenti della città coincisi con l’organizzazione dei Giochi olimpici del 2006. Il Salone sarà ospitato nell’area fieristica del Lingotto e avrà nel nuovo Oval di 20mila metri quadrati il suo “cuore”. Lo stesso Oval potrà essere il padiglione espositivo di tutti i costruttori. Quello di Torino sarà un vero Salone mondiale, che presenterà il mondo dell’auto in tutte le sue sfaccettature».
La sua è un’affermazione che fa pensare a qualcosa che va oltre l’evento «una tantum».
«Non è facile pensare cosa accadrà in futuro, visti i profondi mutamenti in corso nello scenario automobilistico. Nel 2011, quando ci immaginiamo un impegno importante delle case su Torino, il Motor Show di Bologna sarà focalizzato sul tema sport and show».
Il Salone internazionale italiano dell’auto, la cui cadenza è biennale, resterà a Bologna anche nel 2012?
«A pronunciarsi sarà l’Anfia che è nel board dell’Oica, l’organizzazione internazionale a cui afferiscono i Saloni. Tenendo conto della centralità geografica strategica di Bologna, un vero plus, devo però dire che Torino e Milano possono garantire una maggiore visibilità».
C’è, dunque, un vostro ripensamento su Bologna?
«Direi ragionamento.

Del resto siamo l’unica vera azienda capace di organizzare un Salone dell’auto.
E Milano?
«Credo che Fiera Milano potrebbe essere felice di poter contare su GL events per organizzare la rassegna. L’Expo 2015 è su misura per portare il Salone a Milano».

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