«Salonicco in mano ai vandali

AteneKyriakos Chazaridis, presidente dell’Unione commercianti di Salonicco, rappresenta 1300 affiliati. Ha aperto una linea telefonica diretta per raccogliere la voce di chi ha visto ridurre in macerie il proprio negozio, centro commerciale o la filiale bancaria che dirige. Per fare la conta dei danni dopo tre giorni di guerriglia urbana. Perché Salonicco, che ha come simbolo la Torre bianca che svetta sul lungomare, di bianco non ha più nulla. Il nerofumo delle automobili e dei negozi bruciati è la tinta dominante. Una città in lutto.
Signor Chazaridis, com’è la situazione a Salonicco, la seconda metropoli greca per importanza dopo Atene e, soprattutto, la capitale economica dei Balcani dopo la fine della guerra nell’ex Yugoslavia?
«Sembra di stare a Beirut dopo i bombardamenti. Fino a ieri sera, i vandali, e sottolineo la parola vandali, hanno distrutto, incendiato e svaligiato 80 esercizi commerciali. Uno scenario mai visto. E la distruzione sta continuando anche oggi (ieri per chi legge ndr). Tutto questo succede nel periodo in cui la Grecia, come tutto il mondo, sta vivendo una delle peggiori crisi economiche, che ovviamente colpisce particolarmente il settore del commercio. Per noi è il colpo di grazia».
Cosa l’ha colpita di più, sentendo le testimonianze di chi ha aperto bottega nella sua città e ora deve raccogliere solo cocci?
«L’esasperazione. Quando è troppo è troppo. Nessuna esplosione di sdegno politico, pur giustificata dalla morte di un 15enne, autorizza la morte economica di migliaia di cittadini. Stiamo tutti perdendo la nostra dignità. Quando si arriva a dover difendere in prima persona i propri averi, perché la polizia è impotente, significa che la democrazia ha fatto enormi passi indietro. Lo Stato non esiste più».
Ad Atene, ma anche nell’isola di Creta, sono state prese di mira, oltre agli uffici governativi, soprattutto le banche. Simbolo del capitalismo?
«Anche qui hanno cominciato così. Circa 15 filiali di istituti di credito sono stati assaltati. Ma, a mio parere, è stato solo per avere un “paravento ideologico” iniziale. Poi hanno continuato a rompere qualsiasi vetrina trovassero sulla loro strada. Ad appiccare incendi, a distruggere per il gusto di distruggere. Negozi di abbigliamento, supermercati, fruttivendoli, rivendite di giocattoli per bambini. Ad Atene hanno dato addirittura fuoco all’albero di Natale di piazza della Costituzione»!
A Salonicco esiste un quartiere “anarchico” come Exarchia ad Atene?
«Gli anarchici da noi non sono mai entrati nei negozi a rubare. Credo che, dietro le quinte, forze occulte stiano orchestrando tutto questo per scopi ben precisi, per destabilizzare completamente il Paese».
Ci sarà qualche forma di risarcimento per i danni?
«La maggior parte dei commercianti ha un’assicurazione per i prodotti che ha in esposizione e in magazzino.

Il governo ha promesso fondi per le vittime dei vandalismi. Ma con la crisi attuale del settore del credito, mi domando quando e se arriveranno. E nessun aiuto potrà cancellare la vergogna delle nostre città ridotte a campi di battaglia».

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