Salute

"Non sapeva il tedesco". E i medici si rivoltano contro il poster offensivo

Il partito di estrema destra tedesco ha diffuso dei manifesti, che raffigurano un cadavere, con la scritta: "Il medico non sapeva il tedesco"

"Non sapeva il tedesco". E i medici si rivoltano contro il poster offensivo

"Fate togliere qui poster. Sono un insulto". In Alto Adige, i medici sono in rivolta. E la colpa è di un manifesto, ideato ad opera del partito di estrema destra tedesco, il Siidtiroler Freiheit. Nel cartellone si legge: "Il medico non sapeva il tedesco". Poco sotto spuntano i piedi di un cadavere, con un cartellino appeso all'alluce, con la scritta: "Qui muore il diritto alla madrelingua".

Il partito di estrema destra, fondato e guidato da Sven Knoll e di Eva Klotz mette sotto accusa gli oltre 200 medici assunti in Alto Adige a tempo determinato, per un periodo di 3 anni più 2, che non hanno il patentito che attesta il bilinguismo. Se, alla fine dei 5 anni, i medici non dovessero superare l'esame di lingua, che prevede la conoscenza del tedesco, dovranno tornare da dove sono arrivati.

A seguito dei manifesti, immediata è stata la reazione dei membri degli Ordini dei medici, che hanno subito preso posizione. Il primo è stato quello di Milano, a cui il caso è stato segnalato proprio da alcuni lavoratori in Alto Adige che, secondo quanto riporta Alto Adige, parla di "stupore, sgomento, comportamento grave lesivo della professionalità dei medici che operano all'interno del Servizio sanitario nazionale".

Anche l'Ordine dei medici locali intende affrontare la vicenda e la questione verrà portata in consiglio: "Ne dobbiamo discutere- ha detto la presidente-Mi sono arrivate moltissime proteste. Posso dire che si tratta di una messa in scena che raccoglie tutto il nostro disgusto. In tutta Europa mancano medici, è vero, e noi in Alto Adige con l'autonomia ed il bilinguismo la sentiamo ancora di più".

La giunta provinciale sembrerebbe invece procedere con prudenza: l'assessore alla Sanità parla di un'offesa, cui non bisogna dare troppo rilievo, mentre il presidente ha sottolineato che "non è con queste provocazioni che si risolvono i problemi della sanità".

Dura invece la reazione del sindacato Anaao/Vlk, che chiede chiare posizioni da parte di Istituzioni e Asl: "Sono offese nei confronti di tutti i medici che operano nel sistema sanitario provinciale ed anche nazionale, siano essi di origme italiana che di origine straniera, ma anche e soprattutto nei confronti dei medici altoatesini di madrelingua tedesca, che si trovano trascinati, loro malgrado, in un vortice di odio razziale del quale la nostra provincia proprio non ha bisogno", ha detto il segretario del sindacato. Infine, ha aggiunto: "Riteniamo un nostro dovere morale la difesa della categoria medica in toto, attaccata nella sua professionalità e nell'etica professionale e la difesa della popolazione, che di questa categoria ne è l'utenza. Condanniamo tali manifestazioni e rimaniamo in attesa di chiare e decise prese di posizione anche da parte delle Istituzioni e dell'Azienda Sanitaria"

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