Al Regina Elena asportato tumore maligno al fegato a un paziente di 91 anni

La malattia, scoperta durante l'estate, non lasciava alternative di cura, così un anziano abruzzese ha deciso di affidarsi alle cure dell'Istituto dei tumori e ha superato l'intervento

Al Regina Elena asportato tumore maligno al fegato a un paziente di 91 anni

La notizia di un tumore maligno al fegato è arrivata d'estate, poco dopo aver compiuto 91 anni. Eppure, Guido Portieri, nato in un comune in provincia de L'Aquila nel 1928 e residente a Roma da qualche anno, qualche mese dopo la scoperta, si è sottoposto a un'operazione chirurgica (rischiosa per una persona così anziana) per tentare di estirparlo. E tutto sembrerebbe essere andato per il meglio.

Un intervento indispensabile

Secondo quanto riportato da Adnkronos, a quel signore che, ancora oggi, appena può va per funghi, alleva animali e cura il suo orto, i medici dell'Istituto nazionale tumori Regina Elena di Roma hanno asportato un tumore di 9 cm X 7, un intervervento eccezionale vista anche l'età del paziente. Ma l'operazione era necessaria, anche perché "non erano presenti alternative terapeutiche per questo caso", ha assicurato Gian Luca Grazi, direttore di chirurgia epatobiliopancreatica della struttura romana. E questo perché "le terapie percutanee e quelle endoarteriose, anche se disponibili nel nostro Istituto, non avrebbero garantito risultati terapeutici ottenuti".

Un caso unico

L'operazione a cui si è sottoposto il paziente 91enne ha avuto una durata di tre ore e le sue condizioni sarebbero parse (e definite dai medici) "subito ottime". Come specificato da Grazi "in letteratura sono riportati casi sporadici di interventi a questa età ma, visto l'allungamento della vita media, dovremo presto ampliare le casistiche di studio che, in genere, si fermano a 80 anni". Portieri, dopo l'intervento, ha raccontato che la madre è vissuta fino a 111 anni e il fratello fino a 107, "ma sempre intorno ai cento", assicura lui.

Il paziente: "Sto benissimo"

Dopo l'intervento per togliere il cancro al fegato, il paziente ha spiegato come, fino a luglio, guidasse per tornare al suo paese d'origine: "Sto benissimo, leggo molto e nel quartiere mi conoscono tutti, al bar mi chiamano nonno. Non mi piacciono i saccenti, così quando non mi va di discutere faccio finta che sono più sordo di quanto lo sia in realtà. Vorrei continuare a coltivare l'orto, sei i figli me lo permetteranno".

Il ringraziamento ai medici

Dopo la scoperta della malattia e dopo qualche tentennamento dei familiari, Portieri ha deciso di affidarsi a Grazie e al suo team di medici per togliere la neoplasia.

Il giorno dopo l'intervento, l'anziano si è alzato e ha ripreso a mangiare. Il ricovero è durato, complessivamente, meno di una settimana. Portieri, vedovo e con tre figli, per ringraziare i dottiri ha dato loro appuntamento nella sua regione per un pranzo.

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