Coronavirus

50 sanitari no vax: scattano le prime sospensioni

I provvedimenti dopo che Ats ha inviato all’ordine gli elenchi dei sanitari che non si sono prenotati

Il presidente dell'Ordine delle professioni sanitarie durante il vaccino
Il presidente dell'Ordine delle professioni sanitarie durante il vaccino

Un settantina tra medici e operatori sanitari bresciani da domani mattina saranno sospesi dal lavoro perché non vaccinati contro il Covid. In tutto si tratta di una quindicina di camici bianchi richiamati dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Brescia per "l’inosservanza vaccinale". Stessa sorte per altri 50 iscritti all’Ordine dei Tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (TSRM-PSTRP).

La sospensione

Il Consiglio direttivo dell’Ordine provinciale delle professioni sanitarie di Brescia, primo in Lombardia, questo pomeriggio ha preso atto dei primi atti di accertamento inviati da Ats deliberando le sospensioni che rispettano le indicazioni del Decreto legislativo 44/2021. "La vaccinazione costituisce requisito essenziale per l'esercizio della professione e per lo svolgimento delle prestazioni lavorative - ha rimarcato il presidente dell'ordine Luigi Peroni -. Da pubblico ufficiale devo ottemperare la legge e non posso discuterla". Non solo. "Ai sospesi - ha proseguito Peroni - lasceremo una porta aperta annullando il provvedimento se l’iscritto si vaccinerà".

Tra "no vax" e pentiti

Nelle scorse ore solo due operatori sanitari hanno inviato all'ordine di appartenenza le prenotazioni agli hub vaccinali, per tutti gli altri, invece, solo silenzio e nessun passo indietro. Tra i sospesi la maggior parte lavora in ospedali pubblici o privati convenzionati ma non mancano i liberi professionisti. Questi durante tutto il periodo di sospensione non potranno svolgere attività ambulatoriali. "Chi lavorerà essendo sospeso dall'ordine - ha precisato Peroni - rischia di essere denunciato per esercizio abusivo della professione".

I presidenti degli ordini danno l'esempio

“Seguo la legge e personalmente sto con la scienza – ha spiegato Peroni –: con i colleghi ci siamo vaccinati il 27 dicembre 2020 e non è stato facile visto che eravamo i primi e non sapevamo ancora a cosa saremmo andati incontro. Alla fine tra i nostri 6 mila iscritti un centinaio ha manifestato dubbi sul vaccino. Nella lettera di sospensione inviata agli iscritti sospesi chiederemo di ripensarsi e li inviteremo alla vaccinazione".

Intanto il fronte "no vax" divide anche i sanitari.

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