Onorevole Salvatore Cintola, diventare famoso in tutta Italia per la cocaina mandata a prendere con l’auto blu...
«Mi stanno trattando da bandito, sono dei bastardi. Alla mia età bersagliato dal mio stesso partito, chi me lo doveva dire... Ma prego Dio di recuperare la salute, e le assicuro che ne vedremo delle belle».
Ma questa cocaina l’ha presa o no?
«Ma le pare che io a 68 anni ho bisogno di porcherie del genere... Oggi dopo avere visto i giornali mi hanno telefonato alcune mie amiche, mi hanno detto che sono pronte a testimoniare che io schifezze del genere non ne prendo e non ne ho mai prese. Altri lo fanno, io no, non ne ho bisogno, e sono una persona onesta».
Allora è tutto falso?
«Tutto, dalla prima all’ultima riga. Non ho mai preso cocaina, non avevo l’auto blu, perché sono tanto perbene che pur avendone diritto preferivo usare la mia auto privata...».
E l’autista?
«Ma quale autista... Io non avevo autista, guidavo io personalmente, tutte bugie, falsità. Non c’era alcun autista».
Le intercettazioni però sembrano raccontare una storia diversa...
«Ma chissà di che parlavano, cosa ne so io? Io lavoravo sino alle due, le tre di notte. Con me assessore al Bilancio la Sicilia, per la prima volta nella storia, ha avuto uno strumento finanziario approvato entro i termini il 14 dicembre. Io sono questo, lo scriva, non uno che fa uso di cocaina e che manda a prendere la droga con l’auto blu».
La sua segretaria è stata arrestata per spaccio...
«È la mia ex segretaria, questa signora non è più la mia segretaria da un anno».
Come mai?
«Le nostre strade si sono divise, tutto qui. Io ho fatto altro e lei è andata a occuparsi di altro».
Questa storia non ha rilievo penale, l’indagine per peculato è stata archiviata e lei ha avuto solo una segnalazione alla prefettura come assunzione di stupefacenti...
«È falso anche questo. A me non risulta nessuna segnalazione, ma che devono segnalare se io non uso droghe? Dimostrerò con i fatti, ai magistrati, che sono tutte bugie».
Però questa storia le sta facendo quasi più male di altre vicende giudiziarie più pesanti che l’hanno vista indagato...
«E che si sono risolte tutte a mio favore, ricordiamolo. Mi fa male che mi si metta alla gogna così, ma sono sereno, io sono una persona perbene e chi mi conosce lo sa».
Lei è stato durissimo con Cesa, gli ha detto che dovrebbe espellere se stesso. Che le ha fatto?
«E lo ribadisco che deve buttarsi fuori, ma ha visto cosa ha detto? Io non ho nulla da farmi perdonare, ho sempre lavorato onestamente per il bene della mia Sicilia. Cesa invece ha da farsi perdonare i suoi pentimenti, è ignobile il trattamento che mi stanno riservando. Io non mi pento di nulla».
Certo per un politico dell’Udc trovarsi invischiato in una storia simile...
«Io non sono mai stato democristiano. Nasco socialista. Ho convissuto con loro, ho lavorato con serenità sino a un certo punto. Poi il giocattolo si è rotto, e adesso siamo arrivati a questo attacco vergognoso. Ma stiano attenti che se trovo le prove, e le sto cercando, io scateno un terremoto. Dirò una per una tutte le verità.
È vero che a prescindere da questa vicenda lei stava lasciando l’Udc per passare al Pdl?
«Falso, falso anche questo. Sono vili, ipocriti, mascalzoni».
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