Salve le feste nazionali Tremonti rassicura l'Ue "Nessun condono"

Restano 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno, ma non le festività religiose del patrono. Governo battuto in commissione

Salve le feste nazionali 
Tremonti rassicura l'Ue 
"Nessun
condono"

Roma La manovra è «totalmente soli­da nei saldi ».Quindi,la lotta all’evasio­ne darà i risultati attesi. Poi, non ci sa­ranno né ora né in seguito condoni fi­scali. E le ragioni sono soprattutto tec­niche. «Si tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cas­sa, ma che non modifica l’assetto del­la finanza pubblica». Quindi, anche se dovesse mancare qualcosa dei 45 miliardi previsti, non si ricorrerà a sa­natorie. Quest’ultimo concetto Giulio Tre­monti l’aveva illustrato giovedì alla commissione Bilancio del Senato, ma la polemica era comunque scoppiata con la parola d’ordine:il condono pri­ma o poi arriverà. Ieri, nel day after , il Pd è tornato all’attacco con il respon­sabile economia Francesco Boccia: «È chiaro che c’è aria di condono, ma si preparino perché noi faremo una guerriglia parlamentare».

Per le oppo­sizioni, quindi, prevarrà il bisogno di fare cassa subito, in attesa che dia i frut­ti l­a vera novità degli emendamenti al­la manovra, cioè la stretta sull’evasio­ne. Alla base dell’attacco delle opposi­zioni, ma anche dei dubbi di Bruxel­les, c’è la copertura della manovra. E la risposta di via XX Settembre è arriva­ta ieri sera. La manovra «è totalmente solida nei saldi di copertura», si legge nella nota che riporta il contenuto di una telefonata tra il ministro e il com­missario Rehn. «In Italia l’evasione fi­scale e contributiva è enorme», ma il decreto prevede «un radicale cambia­mento nella strategia di contrasto al­l’evasione fiscale» e per questo con­sentirà un recupero di circa 700 milio­ni nel 2012 e di 1,6 miliardi nel 2013.

Le norme anti evasione hanno spac­cato in due le parti sociali. Confindu­stria le ha bocciate in quanto «poco ef­ficaci » e perché «rischiano di penaliz­zare le imprese corrette». Dubbi sulla pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi online arrivano anche dalla maggioranza: Gaetano Quagliariello, vice capogruppo del Pdl, ha chiesto cautela sui dati sensibili. Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha incassa­to il risultato: «Due mesi fa eravamo noi a chiedere di stringere le gana­sce ». Anche la segreteria della Uil ha parlato di «un passo in avanti» nella lotta alla «maggiore anomalia italia­na ». Tra le modifiche passate ieri, un emendamento salva le feste laiche (25 aprile, 1˚ maggio e 2 giugno), manon quelle patronali che dovranno essere accorpate. Il governo ha accolto la pro­posta del Pd. Un’altra modifica acco­glie una delle richieste del sindacato: la sospensione delle tredicesime per gli uffici che non centrano gli obiettivi di risparmio non ci sarà.

Un emenda­mento di Pasquale Viespoli, la sostitui­sce con una decurtazione del 30% del premio di risultato dei dirigenti. Passa­to anche un emendamento di Forza Sud che impone la certificazione dei debiti della pubblica amministrazio­ne, sul quale il governo aveva dato pa­­rere contrario. Problematica, dal pun­to di vista delle imprese, anche la Ro­bin Hood Tax.

Assoelettrica, Anev e Fe­derutility hanno quantificato le perdi­te in investimenti in 15 miliardi di eu­ro. Gli emendamenti di maggioranza non sono stati ritirati, ma non saran­no discussi. Ne resteranno una venti­na, tenendo fermo l’obiettivo di licen­ziare il testo entro domenica.

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