Roma La manovra è «totalmente solida nei saldi ».Quindi,la lotta all’evasione darà i risultati attesi. Poi, non ci saranno né ora né in seguito condoni fiscali. E le ragioni sono soprattutto tecniche. «Si tratterebbe di un intervento una tantum che genera introiti di cassa, ma che non modifica l’assetto della finanza pubblica». Quindi, anche se dovesse mancare qualcosa dei 45 miliardi previsti, non si ricorrerà a sanatorie. Quest’ultimo concetto Giulio Tremonti l’aveva illustrato giovedì alla commissione Bilancio del Senato, ma la polemica era comunque scoppiata con la parola d’ordine:il condono prima o poi arriverà. Ieri, nel day after , il Pd è tornato all’attacco con il responsabile economia Francesco Boccia: «È chiaro che c’è aria di condono, ma si preparino perché noi faremo una guerriglia parlamentare».
Per le opposizioni, quindi, prevarrà il bisogno di fare cassa subito, in attesa che dia i frutti la vera novità degli emendamenti alla manovra, cioè la stretta sull’evasione. Alla base dell’attacco delle opposizioni, ma anche dei dubbi di Bruxelles, c’è la copertura della manovra. E la risposta di via XX Settembre è arrivata ieri sera. La manovra «è totalmente solida nei saldi di copertura», si legge nella nota che riporta il contenuto di una telefonata tra il ministro e il commissario Rehn. «In Italia l’evasione fiscale e contributiva è enorme», ma il decreto prevede «un radicale cambiamento nella strategia di contrasto all’evasione fiscale» e per questo consentirà un recupero di circa 700 milioni nel 2012 e di 1,6 miliardi nel 2013.
Le norme anti evasione hanno spaccato in due le parti sociali. Confindustria le ha bocciate in quanto «poco efficaci » e perché «rischiano di penalizzare le imprese corrette». Dubbi sulla pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi online arrivano anche dalla maggioranza: Gaetano Quagliariello, vice capogruppo del Pdl, ha chiesto cautela sui dati sensibili. Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha incassato il risultato: «Due mesi fa eravamo noi a chiedere di stringere le ganasce ». Anche la segreteria della Uil ha parlato di «un passo in avanti» nella lotta alla «maggiore anomalia italiana ». Tra le modifiche passate ieri, un emendamento salva le feste laiche (25 aprile, 1˚ maggio e 2 giugno), manon quelle patronali che dovranno essere accorpate. Il governo ha accolto la proposta del Pd. Un’altra modifica accoglie una delle richieste del sindacato: la sospensione delle tredicesime per gli uffici che non centrano gli obiettivi di risparmio non ci sarà.
Un emendamento di Pasquale Viespoli, la sostituisce con una decurtazione del 30% del premio di risultato dei dirigenti. Passato anche un emendamento di Forza Sud che impone la certificazione dei debiti della pubblica amministrazione, sul quale il governo aveva dato parere contrario. Problematica, dal punto di vista delle imprese, anche la Robin Hood Tax.
Assoelettrica, Anev e Federutility hanno quantificato le perdite in investimenti in 15 miliardi di euro. Gli emendamenti di maggioranza non sono stati ritirati, ma non saranno discussi. Ne resteranno una ventina, tenendo fermo l’obiettivo di licenziare il testo entro domenica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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