Se volete capire come sia possibile raggiungere il primato in serie A, a braccetto con lInter di Mourinho e di Moratti, le due emme che fanno rima con la terza emme, emme di milioni, spendendo appena 300mila euro, beh dovete fare un giro dalle parti di Bogliasco, periferia di Genova, e studiare il fenomeno Sampdoria. Non è un miracolo e nemmeno un gioco di prestigio. Beppe Marotta, ad della Samp, luomo a cui Riccardo Garrone, famiglia di petrolieri e presidente della Doria, ha lasciato le chiavi del club, non è il mago Otelma, ma uno che da ragazzo ha studiato calcio a Varese al fianco di Fascetti e dellavvocato Colantuoni ed affinato il suo talento passando da Venezia (alle prese con quel vulcano di Zamparini) e Bergamo prima di fermarsi in Liguria. La prima mossa è stata decisiva: via Mazzarri, col quale il rapporto sera via via logorato, e dentro Gigi Del Neri, fatto apposta per far giocare bene le sue squadre traendo da ciascuno il meglio. E fa niente se poi, nei precedenti sfortunati del friulano, cera quellincontro ravvicinato non proprio esaltante con Cassano a Trigoria. «Li ho chiusi da soli in una stanza e ne sono usciti dopo mezzora sorridenti, uno sotto al braccio dellaltro» svelò un giorno Marotta per spiegare lintesa fiorita.
La seconda mossa fu una trattativa passata inosservata sullasse Genova-Napoli. A fari spenti, qualche mese fa, la Samp ha ceduto Campagnaro al club di De Laurentiis in cambio della metà di Mannini e un cospicuo conguaglio, 3.5 milioni di euro, con la conseguenza di scavare il solco tra le due società. Da una parte il Napoli, Campagnaro, che è andato incontro ai noti problemi di natura fisica (non era riuscito a collezionare più di 20 presenze per i suoi acciacchi), dallaltra la Samp, Mannini, che, a rimorchio di Cassano, è diventato il secondo goleador dei genovesi, 3 sigilli, uno più bello dellaltro. Cessione dopo cessione, Marotta è riuscito alla fine a ottenere un disavanzo minimo rispetto agli investimenti effettuati e ha chiuso il conto economico con un passivo modesto, minuscolo rispetto ad altri, Napoli per esempio, 300mila euro appena. Briciole rispetto ai 120 milioni investiti da De Laurentiis che per questo motivo deve aver invitato Marotta a prendere in esame la possibilità di trasferirsi a Napoli. Invito cortesemente respinto. «Grazie, ma resto a Genova» la replica. Non a vita, naturalmente. Juve, Inter o Milan restano le mete preferite in un possibile futuro professionale di Marotta.
La terza mossa è quella che prepara il futuro della Samp, dopo aver fatto luccicare il presente. E sapete come? Anche qui, niente di speciale, ma solo la scelta, meticolosa, di alcuni giovanissimi talenti da lanciare. Un paio di nomi, questanno, possono catturare la curiosità degli esperti: il primo è Poli, appena rientrato da un prestito e lanciato da Del Neri nellarena di Samp-Inter, il secondo è Pozzi, scuola Milan, preso in prestito dallEmpoli perché reduce da un intervento chirurgico al ginocchio ma già vincolato a una cifra pattuita per il riscatto. Pozzi sarà il prossimo Mannini della Samp: leventuale cessione di Pazzini sarà coperta appunto dalla valorizzazione di Pozzi: in un colpo solo vengono sistemati il bilancio e il conto tecnico della rosa.
DallEgitto, sede del mondiale under 20, è arrivato leco dellimpresa balistica di Mustacchio, gioiellino targato Samp, spedito ad Ancona, in serie B, a farsi le ossa, in prestito gratuito. Tornerà a giugno prossimo e sarà unaltra festa per Marotta e per la Samp.
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