(...) sul pareggio casalingo, il quinto: 5 punti che sommati ai 6 incassati nelle vittorie a spese di Gubbio e Crotone e agli zero virgola zero delle sconfitte a pro di Torino e Vicenza fissano a quota 11 lo «score» casalingo blucerchiato, disarmante miseria in rapporto ai 27 punti in palio nelle 9 prove sostenute.
Qui serie A. Come già avvenne in favore di Chievo, Parma e Fiorentina, anche il Cesena lumicino di coda riesce a inchiodare il Genoa alla sconfitta in trasferta, la quarta: zero punti che sommati agli illusori 3+1 conquistati in partenza all'Olimpico laziale e in casa Juve fissano a quota 4 lo «score» di trasferta rossoblu, disarmante miseria in rapporto ai 18 punti in palio nelle 6 prove sostenute.
Siamo messi strategicamente male. Lo dico con forza perché resto per principio sottotraccia. Non mi piace illudere i tifosi. Non ci sto perché so che più si cade dall'alto più ci si fa male e più scoppiano casini alla ricerca dei colpevoli.
Chi ha la bontà di seguirmi sa che è dalla sconfitta casalinga contro il Torino che giudico chimeriche le possibilità di questo claudicante organico blucerchiato di raggiungere uno dei primi due posti che daranno diritto alla promozione diretta in serie A. Bisognava fare ben altro, sul mercato estivo, per farsi perdonare l'incredibile autogol del campionato scorso. Ma pazienza. Però alla luce delle ultime 4 partite (2 con Atzori in panchina e 2 con Iachini) che hanno fruttato la miseria di 3 punti sui 12 in palio ho purtroppo maturata la convinzione che questa Sampdoria non è nemmeno in grado di arrivare ai play-off. Sicché non mi stanco di spingere la dirigenza a prenotare per il mercato di gennaio un forte cursore di fascia destra in aggiunta e alternativa a Rispoli (a sinistra va bene Costa per Castellini) e soprattutto un tosto regista in grado di valorizzare il prezioso «lavoro sporco» di Palombo e Obiang a centrocampo; e insisto a sollecitare Iachini a convincersi che il centravanti titolare dev'essere finalmente Piovaccari, con Pozzi di rincalzo (e Maccarone riserva di Bertani), già a cominciare da sabato (ore 18.00) a Reggio Calabria.
Parimenti, chi mi segue sa che non da oggi giudico questo Genoa (attualmente 9° - o 11°, fate voi - con il match con l'Inter da recuperare) squadra da 10°/12° posto finale: comunque tanta manna per una dirigenza che cambia 12 attaccanti in due anni per approdare a Caracciolo & Pratto. Apposta però, al di là dei problemi che si è autocreato in estate con la spericolata scelta di Malesani, invito Preziosi a provvedere sontuosamente a gennaio facendosi prestare Borriello dalla Roma. I 17.475 abbonati che hanno rinnovato la fiducia al Grifone dopo i mille disturbi del campionato scorso meritano un allegro girone di ritorno nella parte sinistra del tabellone, in regalo da una dirigenza che - per come è obiettivamente messa con i conti - «assolutamente può».
Per intanto, venerdì sera a Marassi (ore 20.45), senza lo squalificato Palacio, sotto col Milan di Ibra, Pato, Boateng, Rubinho, El Sharawy, Thiago Silva e compagni su prato finalmente - ancorché parzialmente - rizollato. Personalmente ho una sola richiesta da esporre al «confermatissimo Malesani che fa parte del nostro progetto», parole e musica del presidente Preziosi.
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