Potrebbe essere oggi il giorno della svolta per il San Raffaele. Salvo colpi di scena, il cda dovrebbe dare il via libera al concordato preventivo su cui le banche creditrici hanno già dato lok la scorsa settimana. E questo sarebbe il primo passo verso il risanamento dellistituto fondato da Don Verzé, schiacciato da quasi un miliardo di debiti. Lintervento della Santa Sede ha salvato la fondazione dal fallimento ma ora comincia la corsa contro il tempo e resta un ultimo intoppo da risolvere: gli amministratori del cda, a sorpresa, hanno deciso di non far partecipare alla riunione il team di consulenti che hanno predisposto il concordato. Tra questi due studi colosso: Bonelli-Erede-Pappalardo e Borghesi-Colombo e associati. La mossa potrebbe rallentare ulteriormente la ripresa. Di tempo infatti ne resta poco: entro martedì prossimo va depositata in tribunale la richiesta di concordato preventivo, cioè il piano anti crac. A palazzo di Giustizia intanto sono arrivate già diverse ingiunzioni di pagamento da parte di alcuni creditori (i ritardi nella liquidazione dei debiti arrivano a 500 giorni) e al momento non si può escludere matematicamente che listituto possa incappare in unistanza di fallimento.
Sul tavolo del cda di oggi anche il rapporto Deloitte: un centinaio di pagine che certificano la situazione patrimoniale del San Raffaele.
San Raffaele, consiglio blindato per evitare il fallimento
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