Milano - Il proiettile che uccise Gabriele Sandri, il tifoso della Lazio morto l’11 novembre scorso nell’area di servizio di Badia al Pino non avrebbe subito deviazioni prima di colpire il giovane. A questo sarebbe giunta la perizia chimica effettuata su richiesta del perito balistico nominato dal pm Giuseppe Ledda al professor Domenico Compagnini. La notizia è stata confermata dai legali della famiglia Sandri, gli avvocati Michele Monaco e Luigi Conti. "Il proiettile non ha subito deviazioni - spiega Conti - visto che non sono state trovate molecole riconducibili a reti metalliche, vetri o pietre". Nessuna conferma arriva, invece, dal professor Compagnini, che dovrà depositare i risultati della sua perizia alla fine del mese di febbraio, "non so se la perizia chimica è stata depositata - spiega all’Ansa - era stata affidata dal pm a un esperto di chimica".
La smentita dell'agente "Non c’è stata nessuna perizia chimica - spiega l’avvocato Gianpiero Renzo, difensore dell'agente Spaccarotella -, ma l’analisi del reperto al microscopio da parte del Cnr. L’esame è stato depositato una ventina di giorni fa e io ne sono in possesso. Questo esame conferma che il proiettile ha subito una deviazione da una sostanza non chimica, non compatibile né con il vetro, né con il corpo del ragazzo, né con metalli; insomma, c’è stato un oggetto che ha deviato il colpo". Il legale dell’agente Spaccarotella precisa: "Non posso rivelare di quale sostanza si tratta, ma lo dirò in una conferenza stampa che organizzerò nei prossimi giorni, e in cui farò vedere ai giornalisti i risultati dell’analisi del Cnr.
Inoltre - aggiunge l’avvocato Renzo - non capisco di quale perizia si parli, visto che il perito balistico ha appena iniziato i lavori e deve depositare la perizia balistica entro fine febbraio 2008. E il nostro perito di parte - conclude - non è stato ancora convocato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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