Chieti - E se il supertestimone del caso Del Turco avesse utilizzato per sé i soldi che giura d’aver consegnato all’ex governatore abruzzese e ai suo sodali di giunta? L’interrogativo sul discusso re delle cliniche private, Vincenzo Angelini, sorge più che spontaneo. Non solo per la mancanza di riscontri sulle mazzette (mai un euro è stato trovato) o per le forsennate movimentazioni di denaro sui conti correnti suoi e di persone a lui vicine, che sono poi alla base dell’arresto per bancarotta voluto dalla procura di Chieti (e non da quella di Pescara, che ad Angelini ha risparmiatolemanettecredendociecamente alle sue parole). Bensì per la scoperta di un immenso «tesoro» da oltre dieci milioni di euro che Angelini avrebbe nascosto agli inquirenti in alcuni garage, capannoni e uffici di stretta pertinenza e che, guarda caso, corrisponderebbe alle misteriose tangenti versate alla giunta Del Turco e a quella precedente (6 milioni+6).
«Tesoro» messo insieme giust’appunto nel periodo delle fantomatiche bustarelle e costituito da pezzi pregiatissimi che secondo gli inquirenti teatini sarebbero stati in gran parte pagati cash attingendo a conti correnti «coperti», di parenti stretti, passando magari - estero su estero - per la finanziaria di famiglia Novafin. Il consulente tecnico della procura di Chieti chiamato a stilare l’inventario non nasconde una certa sorpresa nel descrivere i356repertisequestrati, compostidapreziosissimi «materiali archeologici, quadri di arte antica, moderna e contemporanea, mobili con arco cronologico a partire dal XVII secolo, orologi d’epoca e contemporanei di pregio, sculture in bronzo o marmo di epoca moderna, argenterie d’epoca» e via discorrendo.
Su tutti spicca un «ritratto di gentiluomo » del Tiziano (valore stimato 950mila euro) due quadri di De Chirico per un totale di 550mila euro ( «Donna nuda» e «Cavalli presso un golfo dell’Egeo») un trittico di Mattia Preti da un milione e duecentomila euro («Allegoria dell’educazione di un giovane cavaliere», «Allegoria della pittura», «Cristo e l’adultera») nonché l’opera «La mortediLucrezia» diLucaGiordanovalutata 350mila euro. E poi un Salvatore Rosa (70mila euro,«L’ebbrezza di Noè»)un Sebastiano Ricci ( 40mila euro per l’opera«fedeli neltempio»)unGiovanniLangetti(«Ilsuicidio di Catone», 48mila euro), un dipinto di Francesco Furini (75mila euro, «Ghismonda riceve il cuore dell’amato »), uno del tedesco Johann Heinrich Schönfeld («martirio di un santo»,80mila euro) e una «pala d’altare raffigurante «Madonna in trono con bambino » di autore sconosciuto (100mila euro). L’arte contemporanea e moderna è rappresentata da capolavori di Sironi per 130mila euro («Trentino»,«Paesaggio di città », «Pupazzo») di Matisse, Morandi, Balla, una quantità impressionante di Guttuso per oltre 600mila euro, una decina di Schifano, Cascella, Michetti, Carrà, Balla, Severini, De Pisis, Remo Brindisi e tanti altri.
Impressionante, agli occhi degli inquirenti, la lettura dei «beni» e dei «mobili» moderni, antichi, d’epoca archeologica: spicca il«sarcofago in pietra decorato sul fronte e lati da scene funebri e busto del defunto» dal prezzo di 800mila euro, quindi il «letto in noce a piedi a zampa di leone a fiamme del Seicento » calcolato in 30mila euro, poi c’è il «trumeau fine 700 »da 60mila euro. E ancora, pescando a caso. «Portale d’ingresso in pietra » (70mila euro), «mobile intarsiato con raffigrazioni rinascimentali» (18mila euro), «servizi di posate primi 900» (125mila euro), «tappeti antichi» (120mila euro) e «tappeti moderni» (40mila), «statua in marmo » (30mila euro), «tabernacolo in legno» (28mila euro), «mobile in mogano»(30mila euro) «basamenti in marmo (...) e fontane» (38mila euro), «capitelli con stemmi completi di colonne scanalate (80mila euro), «anfore» (20mila euro), «putto in marmo bianco»(40mila euro). Manca la stima completa sugli orologi. E manca all’appello il copioso abbigliamento sartoriale dui Angelini, di grande valore, che il curatore di Chieti aveva messo all’asta eppoi non aveva venduto in blocco a un misterioso acquirente sul quale i pm nutrivano dubbi.
Risultato: una settimana più tardi il magazzino con cappotti, maglie in cachemire, vestiti e camicie su misura, scarpe inglesi, è stato svaligiato. Su«commissione », ipotizzano gli inquirenti. Su commissione di chi?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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